Ti svegli con quel leggero venticello che porta a casa tua il profumo del mare,
fai colazione con caffè e brioches ancora calde che profumano di forno,
non hai orologio, ma non serve se devi solo assaporare il tempo e non inseguirlo.
Nella casa accanto stanno preparando la salsa,
c'è la mamma, le figlie le sorelle e la nonna,
tre generazioni che partecipano al rito di ogni estate,
ridono e litigano perchè il sugo per l'estratto vuole stenderlo la nonna non è disposta a passare il testimone...
Indosso il costume e prendo la tovaglia che poi non è altro che il telo da mare, ma a noi piace chiamarlo così..
fuori dal portico non c'è più il venticello, c'è un caldo afoso che ti avvolge, ti abbraccia e ti sostiene.
E' il potere del sole che sta lì sopra di te
a regalarti la sua energia
a rassicurati che finchè c'è lui il buio non ti attanaglia
a dirti che sei esattamente dove dovresti essere.
I miei passi lenti percorrono la strada non asfaltata che porta al mare
senti i ciottolini sotto i piedi.
"Buongiorno Rosetta non scende a mare oggi?"
"Si gioia, il tempo ca m'arrisietto, aspetto chiddu ru pane e scinnu"*.
Il profumo del mare è sempre più forte si mischia a quello di melanzane fritte,
la signora che ha la casa a ridosso della spiaggia le sta cucinando,
prepara la parmigiana, così che i suoi figli, quattro maschi, abbiano il pranzo pronto.
Turi e Peppe, i più grandi, sono impiegati in una ditta di calcestruzzi che ha preso un buon appalto...
e quindi lavorano:
anche se fuori ci sono 40°,
anche se la paga e bassa,
anche se non hanno un contratto
anche se avrebbero voluto vivere diversamente la loro adolescenza.
La sabbia è sottile, impalpabile,
sento pungere sotto al piede.
E' una conchiglia, no, è una vongola
basta scavare un po' sul bagnoasciuga per trovarne un'altra e un'altra e un'altra.
Guardo il mare, il cielo,
l'uno adagiato sull'altro
così vicini, così simili
con il desiderio di perdersi reciprocamente
ma fermi, per la paura di rovinare tanta perfezione
gnuno nel proprio spazio
felici solo di esser parte
di quel meraviglioso quadro.
*traduzione metto in ordine la casa, e aspetto di comprare il pane (veniva un ambulante con il lapino a vendere il pane ai villeggianti)
Nota: Per Seavessi
non è un sogno,
è il ricordo di un'estate di tanti anni fa' vissuti in una casa piena di tutto e sperduta nel niente.

Informazioni personali
ebaut mi
Mi chiamo stresserentola, ma questo è già chiaro dal titolo del mio blog, la mia storia comincia dove le altre si concludono e cioè dopo il ....e vissero per sempre felici e contenti...
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
abitiamo a Palermo e Lady Mora è la nostra casa, un cantiere perennemente aperto ......
Bhè che altro dirvi, se avete voglia di sapere altro seguitemi....
e se invece volete scrivermi.... stresserentola@libero.it
che dite ... ci vediamo alla prossima?
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
abitiamo a Palermo e Lady Mora è la nostra casa, un cantiere perennemente aperto ......
Bhè che altro dirvi, se avete voglia di sapere altro seguitemi....
e se invece volete scrivermi.... stresserentola@libero.it
che dite ... ci vediamo alla prossima?
Lettori fissi
giovedì 21 luglio 2011
lunedì 11 luglio 2011
Mutuo soccorso
Il primo dubbio lo ebbi lunedì quando non presentandomi al lavoro arriva il messaggio di mio fratello pupillo "stai male, che hai come ti senti, serve qualcosa?".
Tra martedì e venerdì mio padre mi ha chiamata la media di due volte al giorno.
Mia madre e mia sorella, in momenti diversi, si sono offerte volontarie nella pulizia di casa con annessa stirata e risistemazione degli armadi.
Mia madre organizza domenica campestre nei luoghi che mi hanno vista bambina felice e spensierata.
E' ufficiale
in famiglia si è sparsa la voce che sono depressa.
Etichette:
come siamo messi male,
ordinaria follia
lunedì 4 luglio 2011
Noi
Lui: Ti va' di cominciare una storia con me?
Lei: Direi di No.
Lui: Ah, bene perchè sai nemmeno a me sembrava una buona idea...
Malgrado l'inizio i due cominciarono a camminare insieme mano nella mano, lui parlava di futuro , lei pensava che tanto poteva lasciare quella mano quando voleva...
Lui: Fammi un sorriso che ti scatto una foto, aspetta un'altra, adesso ce ne facciamo una insieme
Lei: Ok, però quando le stampi (a quei tempi non c'erano le digitali) fanne due copie, una per me ed una per te, così se ci lasciamo non abbiamo il problema di chi deve tenersele.
Passarono i mesi e gli anni e due continuavano a camminare insieme stringendosi la mano sempre più forte, lei recitava un'altra se stessa, lui applaudiva i vuoti di scena.
Lui: Ma se ci sposassimo?
Lei: Considerato che a 25 anni non ho mai vissuto da sola, non ho viaggiato quanto avrei voluto, ho un lavoro precario che è più sicuro del tuo, ai miei verrà probabilmente un colpo senza considerare che non c'abbiamo un soldo, Si, mi sembra una buona idea
e così i due convolarono a nozze, non cambiò molto in realtà, continuavano a camminare insieme e continuavano a tenersi per mano.
Lui: Sei serena?
Lei: La serenità è una tinta pastello, va bene per le mezze stagioni, io sono felice.
Lui: E di che colore è la felicità?
Lei: La felicità è un arcobaleno di colori c'è il rosso della passione, il giallo della gioia, l'arancio dell'allegria, il verde dell'ottimismo, il blu della consapevolezza, l'indaco dell'affetto di chi ci vuol bene ma c'è anche il viola di chi ci invidia e una punta di nero, la paura che tutto ciò possa finire da un momento all'altro.
Lei finì di dire questa frase e una tempesta si abbattè su di loro, Lui fu colpito al cuore da un fulmine che si portò via parte delle sue radici, fu il primo incontro con Profondo Dolore.
Lei: Non lasciare la mia mano,
Lui: Non ce la faccio, fa male, ho bisogno di fermarmi un momento
Lei: Ce la fai, perchè io ti tengo stretto.
Superarono la tempesta, il cielo si tinse di colori pastello, però adesso avevano entrambi voglia di arcobaleno, non lo desiderarono per molto tempo che all'orizzonte si intravide il rosso, il giallo, l'arancio, il verde, .....il nero.
Un'altra tempesta, un'altro Profondo Dolore, il primo per Lei, diverso e incomprensibile per Lui.
Lui: Non lasciare la mia mano
Lei: Non la lascio ma non mi reggo in piedi
Lui: Appoggiati a me, andremo piano ma andremo avanti
Il cielo buio si tinse di blu e Profondo Dolore non fece più tanto male, la tempesta era passata e arrivò l'arcobaleno...
Lui: Tuofiglio è bellissimo,
Lei: Oddio, bello non direi, somiglia a tua madre
Continuarono a camminare, ora erano in tre a tenersi per mano, Lui, Lei e Tuofiglio diventato nel frattempo bellissimo, ad insegnar loro come essere genitori.
Lei: senti un po', visto che il primo c'è venuto bene, che ne pensi di avere un'altro bambino?
Lui: Considerato che stiamo comprando casa, che non so se vivrò abbastanza per finire di pagare il mutuo, che potrebberò licenziarmi da un momento all'altro, che tu hai comunque un lavoro precario, Si, mi sembra una buona idea
Sembrava a tutti una buona idea, ma il cielo era buio, un'altra tempesta in arrivo, un'altro Profondo Dolore, simile al precedente, un po' meno devastante perchè ormai entrambi avevano imparato a riconoscerlo e sapevano che avrebbero solo dovuto lasciarlo essere.
E avevano ragione, non trascorse molto tempo che il buio tornò ad essere blu e un'altro arcobaleno riempì il loro cielo.
Lei: Tuafiglia è bellissima,
Lui: Sai che ti somiglia tantissimo?
Lei: Ecco, appunto
Adesso erano in quattro a camminare insieme e a stringersi per mano, andavano un po' più lentamente, ma con molta più allegria
Lui: Ti Amo
Lei: Si è rotta la caldaia, c'è la macchina da cambiare, il mutuo da pagare, ieri ho pure preso una multa...
Lei: Ti Amo?
Lui: C'è caldo
Lui: Ti Amo?
Lei: Ho mal di testa
Lei: Ricordami di chiamare il commercialista
Lui: E tu ricordami di ricordartelo
Lei: Ti Amo
Lui: Ti Amo
Lei: Amò, sono passati 10 anni, ti rendi conto?
Lui: Stressy, tesoro, guarda il cielo, ricomincia a piovere
Lei: Sono solo poche gocce, guarda bene potrebbe sembrare un temporale ma non è detto che lo sia
Lui: Se lo dici tu, io credo che sia di quelle burrasche dove piove poco ma dura per giorni....
Lei: ah, bhè se è per questo potrebbe anche essere un tornado che dura poco e distrugge tutto...
Lui: Ma tu non eri quella ottimista?
Lei: Che facciamo? Stiamo fermi a ipotizzare o andiamo avanti verso il prossimo arcobaleno?
Lui: Arcobaleno senza alcun dubbio. Andiamo!
Lei: Che ti stai dimenticando?
Lui: il commercialista?
Lei: NO
Lui: Buon anniversario amore mio
Lei: Ti Amo, ora camminiamo e non perdiamo tempo.
Lei: Direi di No.
Lui: Ah, bene perchè sai nemmeno a me sembrava una buona idea...
Malgrado l'inizio i due cominciarono a camminare insieme mano nella mano, lui parlava di futuro , lei pensava che tanto poteva lasciare quella mano quando voleva...
Lui: Fammi un sorriso che ti scatto una foto, aspetta un'altra, adesso ce ne facciamo una insieme
Lei: Ok, però quando le stampi (a quei tempi non c'erano le digitali) fanne due copie, una per me ed una per te, così se ci lasciamo non abbiamo il problema di chi deve tenersele.
Passarono i mesi e gli anni e due continuavano a camminare insieme stringendosi la mano sempre più forte, lei recitava un'altra se stessa, lui applaudiva i vuoti di scena.
Lui: Ma se ci sposassimo?
Lei: Considerato che a 25 anni non ho mai vissuto da sola, non ho viaggiato quanto avrei voluto, ho un lavoro precario che è più sicuro del tuo, ai miei verrà probabilmente un colpo senza considerare che non c'abbiamo un soldo, Si, mi sembra una buona idea
e così i due convolarono a nozze, non cambiò molto in realtà, continuavano a camminare insieme e continuavano a tenersi per mano.
Lui: Sei serena?
Lei: La serenità è una tinta pastello, va bene per le mezze stagioni, io sono felice.
Lui: E di che colore è la felicità?
Lei: La felicità è un arcobaleno di colori c'è il rosso della passione, il giallo della gioia, l'arancio dell'allegria, il verde dell'ottimismo, il blu della consapevolezza, l'indaco dell'affetto di chi ci vuol bene ma c'è anche il viola di chi ci invidia e una punta di nero, la paura che tutto ciò possa finire da un momento all'altro.
Lei finì di dire questa frase e una tempesta si abbattè su di loro, Lui fu colpito al cuore da un fulmine che si portò via parte delle sue radici, fu il primo incontro con Profondo Dolore.
Lei: Non lasciare la mia mano,
Lui: Non ce la faccio, fa male, ho bisogno di fermarmi un momento
Lei: Ce la fai, perchè io ti tengo stretto.
Superarono la tempesta, il cielo si tinse di colori pastello, però adesso avevano entrambi voglia di arcobaleno, non lo desiderarono per molto tempo che all'orizzonte si intravide il rosso, il giallo, l'arancio, il verde, .....il nero.
Un'altra tempesta, un'altro Profondo Dolore, il primo per Lei, diverso e incomprensibile per Lui.
Lui: Non lasciare la mia mano
Lei: Non la lascio ma non mi reggo in piedi
Lui: Appoggiati a me, andremo piano ma andremo avanti
Il cielo buio si tinse di blu e Profondo Dolore non fece più tanto male, la tempesta era passata e arrivò l'arcobaleno...
Lui: Tuofiglio è bellissimo,
Lei: Oddio, bello non direi, somiglia a tua madre
Continuarono a camminare, ora erano in tre a tenersi per mano, Lui, Lei e Tuofiglio diventato nel frattempo bellissimo, ad insegnar loro come essere genitori.
Lei: senti un po', visto che il primo c'è venuto bene, che ne pensi di avere un'altro bambino?
Lui: Considerato che stiamo comprando casa, che non so se vivrò abbastanza per finire di pagare il mutuo, che potrebberò licenziarmi da un momento all'altro, che tu hai comunque un lavoro precario, Si, mi sembra una buona idea
Sembrava a tutti una buona idea, ma il cielo era buio, un'altra tempesta in arrivo, un'altro Profondo Dolore, simile al precedente, un po' meno devastante perchè ormai entrambi avevano imparato a riconoscerlo e sapevano che avrebbero solo dovuto lasciarlo essere.
E avevano ragione, non trascorse molto tempo che il buio tornò ad essere blu e un'altro arcobaleno riempì il loro cielo.
Lei: Tuafiglia è bellissima,
Lui: Sai che ti somiglia tantissimo?
Lei: Ecco, appunto
Adesso erano in quattro a camminare insieme e a stringersi per mano, andavano un po' più lentamente, ma con molta più allegria
Lui: Ti Amo
Lei: Si è rotta la caldaia, c'è la macchina da cambiare, il mutuo da pagare, ieri ho pure preso una multa...
Lei: Ti Amo?
Lui: C'è caldo
Lui: Ti Amo?
Lei: Ho mal di testa
Lei: Ricordami di chiamare il commercialista
Lui: E tu ricordami di ricordartelo
Lei: Ti Amo
Lui: Ti Amo
Lei: Amò, sono passati 10 anni, ti rendi conto?
Lui: Stressy, tesoro, guarda il cielo, ricomincia a piovere
Lei: Sono solo poche gocce, guarda bene potrebbe sembrare un temporale ma non è detto che lo sia
Lui: Se lo dici tu, io credo che sia di quelle burrasche dove piove poco ma dura per giorni....
Lei: ah, bhè se è per questo potrebbe anche essere un tornado che dura poco e distrugge tutto...
Lui: Ma tu non eri quella ottimista?
Lei: Che facciamo? Stiamo fermi a ipotizzare o andiamo avanti verso il prossimo arcobaleno?
Lui: Arcobaleno senza alcun dubbio. Andiamo!
Lei: Che ti stai dimenticando?
Lui: il commercialista?
Lei: NO
Lui: Buon anniversario amore mio
Lei: Ti Amo, ora camminiamo e non perdiamo tempo.
sabato 2 luglio 2011
4 anni
Senti un po' ragazzina tu che oggi hai dichiarato di parlare inglese
che pensi che le nuvole vanno via dal sole sol perchè tu glielo ordini
che decidi e se sbagli te la cavi con un sorriso
che hai momenti da piccola mestruata
che mi hai rivelato che il buio è blu
che mi chiedi quanto dura il tempo
che mi consoli se sto male e mi dai i bacini "così ti passa la bua" e che ogni volta che torniamo a casa dopo esser stati fuori dai nonni, dagli amici o semplicemente a far la spesa mi chiedi "come mi sono comportata?" e se io ti rispondo "bene" tu mi chiedi "e perchè non benissimo?".
Tu che domani compi 4 anni che non chiedi mai nulla e ti sorprendi di tutto, che hai desiderato una festa di compleanno vicino al mare, che non ti disperi se vicino al mare non siamo riusciti a farla, che sorridi e illumini le mie giornate, che canti "aggiungi un posto a tavola" che balli come "le divine" del mondo di patty facendomi tremare al pensiero di un futuro da velina. Tu che sei vanitosa che mi rimproveri se esco senza rossetto, che sei la reincarnazione di tua nonna e me l'hai fatta riscoprire tenera e affettuosa come non è mai stata.Tu che mi vuoi bene così come sono adesso, un po' meno brava di quanto lo sono stata con tuo fratello, un po' meno paziente, un po' meno giocosa, un po' meno sorridente.
Tu bimba mia che sei la mia patatina, la mia meravigliosa creatura,
dormi bene tesoro, domani sarà una splendida giornata e tu sarai un po' meno cucciola e un po' più bimba
- e divento grande?
- un po' più grande di oggi sì
- e mi diventano le tette grandi come le tue?
- no
- e posso guidare?
- no
- mi posso mettere le tue collane, bracciali, anelli?
- no
- e allora che posso fare?
- le stesse cose che fai adesso, solo che le farai meglio
- ah, va bene, buonanotte mamma
- buonanotte tesoro
e baciandomi entrambi gli occhi sussurra "così non farai brutti sogni"
che pensi che le nuvole vanno via dal sole sol perchè tu glielo ordini
che decidi e se sbagli te la cavi con un sorriso
che hai momenti da piccola mestruata
che mi hai rivelato che il buio è blu
che mi chiedi quanto dura il tempo
che mi consoli se sto male e mi dai i bacini "così ti passa la bua" e che ogni volta che torniamo a casa dopo esser stati fuori dai nonni, dagli amici o semplicemente a far la spesa mi chiedi "come mi sono comportata?" e se io ti rispondo "bene" tu mi chiedi "e perchè non benissimo?".
Tu che domani compi 4 anni che non chiedi mai nulla e ti sorprendi di tutto, che hai desiderato una festa di compleanno vicino al mare, che non ti disperi se vicino al mare non siamo riusciti a farla, che sorridi e illumini le mie giornate, che canti "aggiungi un posto a tavola" che balli come "le divine" del mondo di patty facendomi tremare al pensiero di un futuro da velina. Tu che sei vanitosa che mi rimproveri se esco senza rossetto, che sei la reincarnazione di tua nonna e me l'hai fatta riscoprire tenera e affettuosa come non è mai stata.Tu che mi vuoi bene così come sono adesso, un po' meno brava di quanto lo sono stata con tuo fratello, un po' meno paziente, un po' meno giocosa, un po' meno sorridente.
Tu bimba mia che sei la mia patatina, la mia meravigliosa creatura,
dormi bene tesoro, domani sarà una splendida giornata e tu sarai un po' meno cucciola e un po' più bimba
- e divento grande?
- un po' più grande di oggi sì
- e mi diventano le tette grandi come le tue?
- no
- e posso guidare?
- no
- mi posso mettere le tue collane, bracciali, anelli?
- no
- e allora che posso fare?
- le stesse cose che fai adesso, solo che le farai meglio
- ah, va bene, buonanotte mamma
- buonanotte tesoro
e baciandomi entrambi gli occhi sussurra "così non farai brutti sogni"
venerdì 24 giugno 2011
...
E quando tutto ti sembra inutile
e che in fondo la vita da burattino male non è
e che con le passioni non si mangia
arriva qualcuno che ti fa un regalo inaspettato
che mette musica sulle tue parole
e che ti ricorda chi sei
e che a seguire il cuore non si sbaglia mai
grazie :-)
http://youtu.be/MRaLKd6QmvY
e che in fondo la vita da burattino male non è
e che con le passioni non si mangia
arriva qualcuno che ti fa un regalo inaspettato
che mette musica sulle tue parole
e che ti ricorda chi sei
e che a seguire il cuore non si sbaglia mai
grazie :-)
giovedì 16 giugno 2011
La necrofora
Antefatto:
La settimana scorsa è morta la caldaia. Aveva già un'età. Ci aspettavamo che succedesse da un momento all'altro. Avevamo pronta la sostituta. Necrologio e veglia solo per pochi intimi su altra rete sociale. Caldaia nuova montata, acqua calda ora e finchè altra morte non ci separi amen.
E la tumulazione?
Pronto, servizio tumulazione cadaveri ingombrati desidera?
si, buongiorno, ho qui il cadavere di una caldaia quando potreste venirlo a prendere per le esequie?
La metto in lista d'attesa nome cognome indirizzo e dati del cadavere prego?
Aspetti un momento che vuol dire mi mette in lista d'attesa?
Che abbiamo parecchie richieste e che non appena verrà il suo turno la contatteremo e fissero un appuntamento per il prelievo del cadavere.
Ma che tempi ci sono?
Ehm signora, piuttosto lunghi, biblici direi, se devo proprio dirglielo...un mese nella migliore delle ipotesi.
Un mese? Ed io secondo lei mi tengo il cadavere in salotto per tutto questo tempo?
E lo so, signora mia, però l'azienda le propone una seconda opzione, può recarsi presso uno dei tre centri di raccolta cadaveri ingombranti e i nostri operatori provvederanno alle esequie, ma solo martedì mattina dalle 8 alle 11.00. Ripeto solo il martedì dalle 8.00 alle 11.00.
Ho capito solo il martedì dalle 8.00 alle 11.00. Mi rendo conto che la domanda potrà sembrarle surreale, ma se per esempio il martedì dalle 8.00 alle 11.00 io e mio marito LAVORASSIMO?
In quel caso la legge a tutela del lavorare recita che il cittadino può chiedere un permesso per recarsi negli uffici pubblici...
MA SECONDO LEI POSSO CHIEDERE UN PERMESSO PER ANDARE A BUTTARE LA SPAZZATURA?
Mi rendo conto ma questo è il protocollo dell'azienda, decida lei, la metto in lista d'attesa o preferisce il punto di raccolta?
Punto di raccolta e sia fatta la vostra volontà.
Se martedì mattina, verso le 8.00 vedrete una donna piccola e goffa nei pressi del Foro Italico, che tenta di uscire un involucro nero dal portabagagli della sua auto, sappiate che sono io che occulto la caldaia.
La settimana scorsa è morta la caldaia. Aveva già un'età. Ci aspettavamo che succedesse da un momento all'altro. Avevamo pronta la sostituta. Necrologio e veglia solo per pochi intimi su altra rete sociale. Caldaia nuova montata, acqua calda ora e finchè altra morte non ci separi amen.
E la tumulazione?
Pronto, servizio tumulazione cadaveri ingombrati desidera?
si, buongiorno, ho qui il cadavere di una caldaia quando potreste venirlo a prendere per le esequie?
La metto in lista d'attesa nome cognome indirizzo e dati del cadavere prego?
Aspetti un momento che vuol dire mi mette in lista d'attesa?
Che abbiamo parecchie richieste e che non appena verrà il suo turno la contatteremo e fissero un appuntamento per il prelievo del cadavere.
Ma che tempi ci sono?
Ehm signora, piuttosto lunghi, biblici direi, se devo proprio dirglielo...un mese nella migliore delle ipotesi.
Un mese? Ed io secondo lei mi tengo il cadavere in salotto per tutto questo tempo?
E lo so, signora mia, però l'azienda le propone una seconda opzione, può recarsi presso uno dei tre centri di raccolta cadaveri ingombranti e i nostri operatori provvederanno alle esequie, ma solo martedì mattina dalle 8 alle 11.00. Ripeto solo il martedì dalle 8.00 alle 11.00.
Ho capito solo il martedì dalle 8.00 alle 11.00. Mi rendo conto che la domanda potrà sembrarle surreale, ma se per esempio il martedì dalle 8.00 alle 11.00 io e mio marito LAVORASSIMO?
In quel caso la legge a tutela del lavorare recita che il cittadino può chiedere un permesso per recarsi negli uffici pubblici...
MA SECONDO LEI POSSO CHIEDERE UN PERMESSO PER ANDARE A BUTTARE LA SPAZZATURA?
Mi rendo conto ma questo è il protocollo dell'azienda, decida lei, la metto in lista d'attesa o preferisce il punto di raccolta?
Punto di raccolta e sia fatta la vostra volontà.
Se martedì mattina, verso le 8.00 vedrete una donna piccola e goffa nei pressi del Foro Italico, che tenta di uscire un involucro nero dal portabagagli della sua auto, sappiate che sono io che occulto la caldaia.
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martedì 14 giugno 2011
Silenzio
Sei in cucina a preparare una cena che la metà della famiglia lascerà integra a tavoladovevi stirare ma non hai fatto in tempo
è caduto del succo di frutta a terra a lei a lui non ricordi, ma in fondo che importanza ha tanto devi toglierlo lo stesso ... devi passare lo straccio, li senti litigare, gli urli di finirla, devi chiamare il medico, il tecnico della caldaia, il commercialista, la tizia della banca ma è tardi dovevi pensarci prima. Domani, lavori tutto il giorno, i bambini faranno la guerra da tua madre, devi tornare a prenderli il prima possibile ma se non completi l'orario devi recuperare, e intanto giri il sugo che poi si attacca ed in quell'istante concretizzi quella strana sensazione di disagio e lo senti forte e chiaro:
IL SILENZIO
il cuore comincia a batterti più forte
i pensieri si accavallano
la tua mente focalizza tutti i principali pericoli
cassetta dei medicinali non alla loro portata
detersivi sono qui in cucina con te
passi alle associazioni pericolose
prese di corrente e cacciavite - avresti sentito rovistare tra gli attrezzi
gas e fuoco - il primo è in cucina e non ci sono accendini per casa
una parte di te comincia a pensare che stanno miracolosamente giocando insieme
ma la speranza non ha alcun vantaggio sulla paura
e allora pensi che sono sul ciglio della finestra pronti a buttarsi di sotto, le gambe cominciano a tremarti, i battiti aumentano, e ti ripeti "l'ho chiusa la finestra, l'avrei sentita se l'avessero aperta" e corri lungo quel corridoio che sembra non finire mai, scacciando l'immagine che nel frattempo si è formata nella tua testa di due corpi inermi sull'asfalto, sbatti il braccio sullo spigolo della porta ma non senti dolore, poi ti fermi e li vedi
due piccoli guerrieri che dormono abbracciati
e solo in quel istante
ricominci a respirare
è caduto del succo di frutta a terra a lei a lui non ricordi, ma in fondo che importanza ha tanto devi toglierlo lo stesso ... devi passare lo straccio, li senti litigare, gli urli di finirla, devi chiamare il medico, il tecnico della caldaia, il commercialista, la tizia della banca ma è tardi dovevi pensarci prima. Domani, lavori tutto il giorno, i bambini faranno la guerra da tua madre, devi tornare a prenderli il prima possibile ma se non completi l'orario devi recuperare, e intanto giri il sugo che poi si attacca ed in quell'istante concretizzi quella strana sensazione di disagio e lo senti forte e chiaro:
IL SILENZIO
il cuore comincia a batterti più forte
i pensieri si accavallano
la tua mente focalizza tutti i principali pericoli
cassetta dei medicinali non alla loro portata
detersivi sono qui in cucina con te
passi alle associazioni pericolose
prese di corrente e cacciavite - avresti sentito rovistare tra gli attrezzi
gas e fuoco - il primo è in cucina e non ci sono accendini per casa
una parte di te comincia a pensare che stanno miracolosamente giocando insieme
ma la speranza non ha alcun vantaggio sulla paura
e allora pensi che sono sul ciglio della finestra pronti a buttarsi di sotto, le gambe cominciano a tremarti, i battiti aumentano, e ti ripeti "l'ho chiusa la finestra, l'avrei sentita se l'avessero aperta" e corri lungo quel corridoio che sembra non finire mai, scacciando l'immagine che nel frattempo si è formata nella tua testa di due corpi inermi sull'asfalto, sbatti il braccio sullo spigolo della porta ma non senti dolore, poi ti fermi e li vedi
due piccoli guerrieri che dormono abbracciati
e solo in quel istante
ricominci a respirare
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