ebaut mi

Mi chiamo stresserentola, ma questo è già chiaro dal titolo del mio blog, la mia storia comincia dove le altre si concludono e cioè dopo il ....e vissero per sempre felici e contenti...
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
abitiamo a Palermo e Lady Mora è la nostra casa, un cantiere perennemente aperto ......
Bhè che altro dirvi, se avete voglia di sapere altro seguitemi....



e se invece volete scrivermi.... stresserentola@libero.it



che dite ... ci vediamo alla prossima?

Lettori fissi

lunedì 12 dicembre 2011

Dacci oggi il nostro malanno quotidiano

- Stress non mi sento tanto bene
- Che hai oggi?
- Mi sento senza forze e mi gira un po' la testa
- Ma sei preoccupato per l'intervento?
- No, no, ma che dici, forse un pochino...


- Stress ma lunedì Tuofiglio non può andare al cinema con la scuola!!!
- Perchè?
- Perchè lunedì mi opero!
- E quindi?
- Ecco lo sapevo, sai che ti dico, porta Tuofiglio a scuola, portaci anche Tuafiglia che io mi vado ad operare e poi quando finisco torno da solo, anzi se la mia presenza ti arreca disturbo, resta pure da tua madre!!!


- Stressy, ho mal di testa
- Hai preso qualcosa?
- No, ho paura a prendere farmaci,  devo fare l'anestesia
- mancano ancora qualche giorno, hai il tempo di andare a San Patrignano, disintossicarti e tornare in tempo.


- Stress?
- Si Amò dimmi
- E se durante l'intervento muoio?
- Ce ne faremo una ragione


- Stress, ma tu me lo porti il succo di frutta in ospedale?


- Stress, mi raccomando appena entro in sala operatoria avverti i miei fratelli

- Stress, le pantofole le hai messe in valigia?


Dopo giorni di attesa e prove generali di immobilità
tra qualche ora Amò sarà operato al menisco
in day hospital
con anestesia locale
se potete pregate...per me!!!







domenica 4 dicembre 2011

Love is

Notte agitata in casa della stressata famiglia


-Amò ho fatto un sogno bruttissimo, ho sognato che salivo su una scala a pioli e i pioli si rompevano facendomi cadere a terra, poi ero su un terrazzino e si rompeva la ringhiera e io precipitavo giu', poi salivo su un soppalco e si rompeva pure quello...è stato terribile, ma secondo te che vuol dire? Che mi sento franare il terreno sotto i piedi? certo sarebbe anche normale, il tuo licenziamento, ora devi operarti al menisco, tuafiglia che deve fare logopedia e succede che il cervello durante la notte elabora, le paure si acuiscono, l'inconscio si manifesta... tu che pensi?
- Che forse è il momento di metterti a dieta!


venerdì 25 novembre 2011

Oggi smerdo... - 1a puntata

Benvenuti alla prima puntata della rubrica: 
Oggi smerdo...


POLLYANNA


La mamma di Pollyanna  aveva due sorelle, Polly e Anna.
Quando nacque l'adorata figliola  prese il nome dell'una l'appiccicò a quello dell'altra evitando offese in famiglia e creò sto bello capolavoro.
Di come si chiamassero i parenti del padre e di cosa ne pensassero di tale scelta non lo sappiamo ed effettivamente non ce ne importa un granché.
La mamma dei Pollyanna muore, o la uccisero i parenti del padre che forse si erano un poco offesi per la faccenda del nome, ma anche questo non lo sappiamo e certe cose è meglio non saperle...
Il papà di Pollyanna faceva il prete, ma un prete protestante, cioè a differenza di quelli che non hanno protestato lui poteva trombare.
Un giorno che capitò l'occasione di sfruttare il protestantesimo, Pollyanna  giocava casa casa,
-Orsù bambina perché non vai a correre tra i campi?
- Perché piove papà
- Orsù bambina perché non vai a casa di qualche tuo amichetto?
- Perché in questo villaggio di merda ci sono solo vecchi  allitticati (trad.coricati a letto e non deambulanti)
- E allora bambina mia, ti insegno un gioco, prenditi la Bibbia, leggila tutta, ma tutta tutta però,(il papà evidentemente si sopravvalutava un tantino)  e conti quante volte c'è scritto Felicità, appena hai finito esci fuori, che tanto avrà smesso di piovere e qualunque cosa accada trova un motivo per essere felice, che nel frattempo papà fa il gioco della felicità con la tua catechista.
Pollyanna, da bambina ubbidiente qual era, cominciò a leggere la Bibbia, e continuò a leggerla con tale attenzione che non si accorse che la catechista gridava aiuto,  non si accorse dell'arrivo del 118, non sentì i vari "libera, TUM, libera,TUM,  libera TUM", non sentì dichiarare l'ora del decesso. 
Quando finalmente finì di leggere la Bibbia, alzò gli occhi e vide tanti fiori e un'assistente sociale che le comunicava che il padre era morto durante l'amplesso e che lei sarebbe stata affidata a zia Polly, Pollyanna che era una bambina sveglia pensò subito alle ultime parole del padre, dunque sorrise e disse: - vuol dire che vado via da questo villaggio di merda dove ci sono solo vecchi allitticati? - si bambina - rispose l'assistente sociale - Ecco un motivo per essere felice!!!
Zia Polly era una zitella, acida e incazzusa che non sopportava i bambini, non fu affatto felice dell'arrivo della nipote di cui ricordiamolo deteneva solo il 50% del nome, e infatti parte della raggia era dovuta al fatto che a ora di obblighi l'altro 50% (zia Anna) spariva dalla storia e la nipote se la doveva accollare da sola.
Comunque,
Pollyanna era sempre felice e rideva sempre, zia Polly pensava fosse una demente
Pollyanna stava tutto il giorno a parlare con gli uccellini e con gli scoiattoli, zia Polly pensava che oltre ad essere demente soffrisse pure di allucinazioni.
Pollyanna stava spesso fuori casa, la zia non usciva quasi mai, si incontravano per i pasti, una famiglia come tante insomma.
Pollyanna frequentava tutti i malati del quartiere che per togliersela dalle scatole le dicevano che si sentivano meglio e che quindi non necessitavano più delle sue premure.
Pollyanna fece amicizia con lo zoppo del paese il signor Pendelton che era un uomo burbero, a lui decise di insegnare il gioco della felicità. Lui per togliersela dalle balle comincio a ridere e dire che si sentiva estremamente felice e che era giusto che Pollyanna divulgasse quel bellissimo gioco a casa di qualcun altro.
Tutto filava più o meno liscio finchè  Pollyanna non cominciò a triturarle anche a zia Polly
Zia Polly capendo l'antifona disse alla nipote - Sarei felice se tu andassi a giocare a pallone sull'autostrada.
Pollyanna che era una bambina ubbidiente prese la palla e andò in cerca dell'autostrada, non la trovò, ma in compenso fu investita da una carrozza,  perse l'uso delle gambe e  finì  allitticata pure lei.
Pollyanna malgrado tutto diceva ancora di essere felice
Zia Polly disse al dottor Cilton, il medico di famiglia, che se non  le diminuiva le dosi di droga prima o poi qualcuno si sarebbe accorto che la bimba era dopata.
Zia Polly e il dott. Cilton si innamorarono e poi si sposarono
Pollyanna è felice (che novità)
Zia Polly e Zio Cilton decidono di far  fuori Pollyanna
Zio Cilton contatta un suo amico medico in una paese lontano lontano che può operare Pollyanna e farla tornare a camminare.
Zia Polly e Zio Cilton si tolgono Pollyanna dalle balle spedendola a casa del medico amico
Pollyanna è felice perchè gli zii hanno imparato il gioco della felicità
Il medico amico opera Pollyanna il prima possibile anche perché ha cominciato pure a casa sua con la storia del giochino della felicità.
Pollyanna cammina, il medico le dice che può tornarsene a casa
Zia Polly e Zio Cilton contattano Remì
Pollyanna conosce Remì
e fu così ca ci finì il gioco della felicità.

martedì 22 novembre 2011

Life Trainer

INSERT COIN
Bentornata Stressy è da tanto che non ci vedevamo se vuoi riprendere la tua ultima partita ritorna al post precedente e cerca di dargli un senso altrimenti premi START e comincia una nuova partita.
START
La tua prima missione è uscire di casa entro le 8.00


Sveglia e sono le 6.00
colazione e preparazione merende per i pargoli
6.30 inizio guerra con Tuafiglia
-Oggi c'è cuola?
- Si
- Oggi c'è attività motoria?
 - No
- Alloa devo mettermi il ghembiulino?
- Si
- E io non ci vollio andare a cuola, è butto il ghembiulino e io a cuola col ghembiulino non ci vado
- E invece ci vai e con il grembiule
segue pianto, capricci, pianto, capricci
da tanto trambusto si desta Amò
- Orsù, cos'è che rende triste la mia dolce principessa?
- io on lo vollio il ghembiule
- e va bene per oggi andrai a scuola senza.
ma chi cazz ti cci porta   ehm seguono le mie urla e ripristino dell'ordine precedente.


Sei stata brava, non hai perso la concentrazione e non hai ceduto ai ricatti e alla seduzione di una vittoria facile, ma attenta non hai ancora completato questo livello e gli imprevisti sono sempre in agguato


ore 7.45 tutti pronti per uscire..........stooooop
l'orecchio di tuafiglia gronda di secrezione
otite purulenta, niente scuola
seguono urla di gaudio e giubilo
urge riorganizzazione
- Amò non posso restare ho il corso d'aggiornamento
- Stressy  oggi ho un lavoro non posso rimandare
c'è solo una donna che ci può salvare...la nonna!!!
Beddamatre santa subito si immola alla causa e il resto della stressata famiglia riprende il percorso che li porterà alla fine di questa giornata. ore 7.59


Brava, hai completato il primo livello, ma adesso attenta più vai avanti più la missione diventa impegnativa, nel secondo livello dovrai recarti alla sede centrale del comune dei Balocchi.


Stressy, Amò e tuofiglio, ancora non completamente sveglio, sono pronti per imbarcarsi sul colorato mezzo che li trasporterà nelle rispettive sedi operative......stooooop
la colorata autovettura è stretta tra due suoi simili
non c'è spazio per salire nè da un lato nè dall'altro
solo da dietro
Amò comunica accoratamente con tutti i santi del paradiso
Tuofiglio propone se stesso per entrare nel mezzo, che in sè non sarebbe stata una cattiva idea se avesse avuto almeno 18 anni e una patente per tirare fuori l'auto dal parcheggio
Stressy, che dopo aver perso 6 kl nell'ultimo mese si sente la donna più magra del mondo  con fare degno di elastic girl attraversa lo stretto passaggio che la conduce nel vano posteriore, con salto felino raggiunge il vano anteriore, accende i motori con il  ghigno satanico di chi pensa "non credevate che ci riuscissi eh?" e salva la famiglia dall'inesorabile game over.


Complimenti hai superato con successo anche il secondo livello, adesso il gioco si fa duro anche perché i tuoi compagni di viaggio faranno un altro percorso e tu dovrai affrontare da sola le prossime cinque ore nella sede centrale del Comune dei Balocchi, ti fermi o vai avanti?


AVANTI
La stanza è piena di compagni di gioco, sono alleati o nemici? Dopo uno sguardo veloce  Stesserentola si rende conto di trovarsi tra i soliti bambini viziati che pretendono nuovi giochi  senza apprezzare quelli che già hanno. Annoiati dal troppo e troppo facile, invidiosi degli assenti e assolutamente incapaci di apprezzare la fortuna che gli è capitata.


Che fai Stressy indugi? devi scegliere dire o non dire  cosa pensi di loro,  hai due minuti per effettuare la scelta......


"Ma che diavolo state dicendooooo, ma lo sapete che fuori da qui c'è gente che perde il lavoro, che si pacca la schiena per 12 al giorno che....!!!!!!!"


Scelta sbagliata mia cara Stressy, hai i freni inibitori di una ottantenne in piena demenza senile, verrai isolata e compatita e nessuno vorrà prendere il caffè con te durante la pausa, ma puoi ancora giocare il bonus. Vuoi giocare il bonus?


SI


Sei circondata da 30 sguardi pietosi che implorano perdono per "colei che non sa quello che dice" continui a combattere a viso aperto o indossi l'armatura del mutismo e rassegnazione?


MUTISMO E RASSEGNAZIONE


Brava, ottima scelta aspetta lo scorrere del quadro e accedi direttamente al quinto livello.
Sei a corto di energia,  parte del tuo cervello si è atrofizzato durante l'ultima prova, adesso dipende tutto da te, devi trovare il modo di ricaricarti prima di ricongiungerti al resto della stressata famiglia.


- Pronto?
- Stai bene? Che è successo?
- Niente avevo solo voglia di sentirti
- No bè sai, per ora te ne succede una al giorno
- Tranquilla oggi niente tragedie, anzi ti racconto una cosa bella
- che meraviglia, e ora te ne racconto una io
- Ti voglio bene
- Io di più
Click


DIN DIN DIN DIN 
HAI RAGGIUNTO IL LIVELLO MASSIMO DI ENERGIA  
HAI VINTO!!!!!!!


Cosa? Cosa? Cosa?


UNA PICCOLA GIOIA CHE TI  FARA' SORRIDERE PER TUTTO IL RESTO DEL GIORNO E CHE TROVERAI QUI!!!

venerdì 11 novembre 2011

...

La prima cosa che ho pensato: un test di gravidanza
un bagno, le solite piastrelle, il solito lavello, la tenda che non c'era e avrei dovuto comprare e quella specie di termometro in mano con un risultato positivo. Avrei ricordato quel momento per tutta la vita, per tutta la vita avrei ricordato quelle piastrelle, quel lavello, quella finestra senza tende. Io sono cambiata in quell'istante, in quell'istante diventavo madre, il mio corpo non era cambiato, la mia vita si.


La prima cosa è stato il test di gravidanza, la seconda: la strada chiusa.
una jeep, è scomoda la jeep ogni scaffa uno scossone, sono piena di lividi, anche la testa mi fa male, fa troppo caldo o troppo freddo, la strada è brutta ma la direzione è chiara e poi la frana e la strada bloccata e non c'è più nulla di chiaro e dobbiamo fermarci e se piove e se fa troppo caldo bisogna andare avanti e guardiamo la frana e la strada è chiusa.


La prima cosa il test di gravidanza, la seconda la strada chiusa la terza: i piedi
in barca dondoli, il mare ti culla, culla il tuo corpo, culla i pensieri, guardi il mare e lo sguardo si perde, perdi lo sguardo perdi i pensieri, ma bisogna perdersi per trovarsi, ma se ti perdi sei leggera.Poi la barca attracca e non dondoli più, non senti i pensieri, trovi lo sguardo e senti i piedi, solo piedi e poi gambe e senti la terra e sei ferma a terra e non senti più pensieri solo il tuo corpo solo i tuoi piedi.


La prima cosa il test di gravidanza, la seconda la strada chiusa, la terza i piedi, la quarta: oggi
solo l'indispensabile, via il superfluo, bambini, lavoro, pranzo, bambini, cena, letto. allunga un momento e accorcerai  l'altro e il tempo sarà più lungo, e avrai più tempo, no, non per sognare, via i sogni sono superflui, non mangiano i sogni non dormono i sogni non servono i sogni, oggi solo oggi ma tra un po' finisce.


La prima cosa il test di gravidanza, la seconda la strada chiusa, la terza i piedi, la quarta oggi, la quinta: foglio bianco
le parole scritte sono chiare, ordinate,  corrono poi rallentano, fanno le pause poi ricominciano, il foglio bianco è muto e dentro il silenzio ci può stare tutto, ma tu lo conosci il silenzio, lo capisci, lo ascolti, oggi no, non lo so cosa vuol dire ho bisogno di parole che non escono, volano, girano ci sono tutte nella mia testa ma il foglio è bianco.




Si chiama Incertezza, al momento so solo questo
è arrivata insieme alla lettera di licenziamento di Amò, una settimana fa'
sto provando a conoscerla a descriverla ma è refrattaria 
insinua dubbi, confonde, ostacola il mio sguardo
vuol togliermi i sogni, la speranza
si nutre delle mie paure.
Incertezza, guardami, il foglio non è più bianco 
oggi ho vinto io..

giovedì 27 ottobre 2011

Stress alla ricerca del posteggio perduto

E così mentre torno a casa
un auto grigia taglia la strada alla mia Multipla arancio
Ci arrabbiamo perchè io e la mia Multipla siamo la stessa cosa.
Siamo larghe, tondeggianti e col davanzale prospiciente.
E andiamo piano perche anche le strade ci stanno strette
Allora freniamo risentite.
E poi riflettiamo insieme:
Se alle 14.30 un'auto grigia dal conducente vagamente familiare ti passa davanti
hai perso l'ultima possibilità di posteggio in zona.
Però pensi che in fondo è giusto così, perchè magari è un padre di famiglia che ha solo un'ora per il pranzo e poi deve tornare a lavoro
Pensi ai suoi figli che gli corrono al collo
al piatto di pasta che lo aspetta sul tavolo
In fondo io e la mia Multipla possiamo anche perdere un po' più di tempo insieme
E così sospirando avanziamo lentamente alla ricerca del posteggio perduto.
Poi ad un tratto vediamo la macchina grigia accostare, il conducente dall'aria familiare deve comprare il pane. L'immagine del piatto di pasta, dei figli che gli corrono al collo improvvisamente scompare e si fa largo un unico pensiero

"IL POSTEGGIO SARA' MIO" (con sottofondo di risata satanica lo ammetto)
Gli passo davanti indecisa se guardarlo oppure no

Magari pensa che sia giusto così
che ho due bambini con me che tornano stanchi da scuola
due zaini pesanti da trasportare
e poi io sono una donna e  lui un gentiluomo

I nostri sguardi si incrociano per un attimo
il suo dice solo "QUESTA MI FOTTUTO  IL POSTEGGIO"
Avanzo allegramente, lo vedo,
è solo, unico, nascosto
mi avvicino avida, bramosa e lampeggiante
avanti, indietro, avanti, indietro,
Si
Si
Si
NOOOOOOOO
Io e la mia multipla arancio siamo la stessa cosa
Siamo larghe, tondeggianti e con un davanzale che non entra in niente.

venerdì 7 ottobre 2011

Preghiera

Hey Tu!
proprio Tu che sei nell'alto dei cieli, ti ricordi di me?
mi hai inviato la richiesta d'amicizia quasi 36 anni fa' e io l'ho accettata subito
abbiamo chiaccherato, all'inizio veramente parlavi Tu da solo,
poi anch'io ho imparato a risponderti
ho cominciato a studiare il tuo profilo,
ho visto chi sono i tuoi amici, certo che non un minimo di selezione non sarebbe male
credo che Tu abbia anche tanti nemici, ma quelli la bacheca non li indica
Sei un tipo simpatico, pessimo senso dell'umorismo a dire il vero,
però guardandoti nel complesso hai un tuo perchè.

Ti scrivo, perchè da un po' di tempo mi sento un po' ignorata
mi rendo conto che la tua bacheca è affollata, crolli di palazzi, malattie, catastrofi naturali
e quindi continue richieste di attenzione, 
nuove richieste d'amicizia,
vecchi contatti che si fanno vivi...
Ci sono poi milioni di inviti a giocare a "Risiko"
e continue notifiche su chi ha dichiarato guerra a chi
per non parlare dell'applicazione "crisi mondiale" sarà un virus, non l'aprire perchè becca pure Te.
Sai, dall'ultima volta che abbiamo chattato, le cose sono poco poco migliorate
non ho scritto più post "chianciulini" perchè so che non ti piacciono ed effettivamente c'hai ragione ad ignorarli
ho smesso di piangermi addosso, te ne sei accorto?
mi sto impegnando, creo continuamente eventi, li hai visti?
cerco di essere ottimista e divertente, ma tu niente!
Non dico che devi condividere le mie azioni
ci mancherebbe,
ma ogni tanto mettermi un "mi piace" un cuoricino qua e là
giusto per capire se vado bene oppure no
se la strada è giusta oppure no
Non fraintendermi
continuo a vedere le cose belle che pubblichi, pertanto deduco che non hai bloccato il mio account
forse sono solo finita tra quelli con "le restrizioni"
quelli che proprio devi morire di noia per andare a vedere cosa combinano
forse per sbaglio
forse perchè con tutti questi continui aggiornamenti no ne stai capendo niente manco Tu.
Bhè, visto che ieri Ti sei chiamato il tecnico migliore che c'era sul mercato
vedi un po' se riesce a darti una mano
così poi Tu la dai a me.
Amen

venerdì 30 settembre 2011

Pensieri da Portinaia

E' strana la vita in un condominio
condividi uno spazio con dei perfetti sconosciuti di cui spesso impari a le abitudini pur non conoscendone nemmeno il nome,
alcuni rimangono un indirizzo sul citofono,
altri invece diventano dei buoni vicini,
si gioisce insieme per le cose belle
ci si stringe insieme quando accadono le cose brutte.
Con qualcuno magari ci si litiga pure,
questo è frequentissimo,
e allora i rapporti un po' si guastano e ci si allontana,
ma poi non più di tanto perchè sai che lui o lei sono comunque a un tiro di schioppo da te e un giorno  potrebbe accadere di ricominciare a dirsi "ciao" senza bisogno di altro...
Ma accade anche che qualcuno decida di lasciare il condominio e allora il discorso cambia...

Abitava qui una donna
era la proprietaria dell'attico,
un tipo particolare, sicuramente non una che passava inosservata
perche? Essenzialmente perchè era ed è tutt'ora affetta da:
MALOCARATTERE (Brutto carattere per quelli da Villa S. Giovanni in su').
Nessun pelo sulla lingua
testardaggine all'ennesima potenza
una che o la odi o la ami, o tutte e due a fase alterne
ma anche una con un grande cuore
ed una bellissima anima
un po' rumorosa a dire il vero
che all'inizio ti da un po' fastidio
perchè tu hai scelto questo condominio per  cercare il silenzio
così da sentir meglio i tuoi pensieri
poi incontri questa che invece i suoi pensieri li urla.
All'inizio quel rumore ti fa infuriare
poi invece cominci ad ascoltarlo e ti sorprendi
perchè in quel rumore riconosci anche un po' il tuo.
Un giorno però ti svegli e trovi il silenzio
è andata via
torna, non torna, la cerchi, si nega, ti cerca, ho un nuovo indirizzo, no vado via pure da qui, meglio lontane, perchè non siamo vicine e poi capisci e comprendi
la vita fuori dal condominio è meglio
o comunque ha ottimi margini di miglioramento
quindi basta farei, potrei, mi piacerebbe, ma se non faccio sto male, ma se faccio sto male uguale
un bel colpo di spugna al pregresso
si inizia una nuova vita
e lo ha fatto!
Per davvero e sul serio, come dice lei
e sta andando più che bene, alla grande direi
ma non avevo dubbi
perchè a differenza di me e di molti altri che si limitano a dire ciò che sanno
lei sa' quel che dice 
e suonerà,
qualunque strumento le mettano in mano
semplicemente perchè ha la musica dentro.
Qui, rimane solo un appartamento vuoto,
a volte ci passo giusto per sentirne ancora il profumo
o per ascoltare l'eco di quelle parole sperando che come una calamita attraggano
quelle che a me  rimangono dentro.
Sono triste? No,
Malinconica? Un po'
Perchè se non fosse andata via avrebbe raccontato di quanto una scelta difficile spesso è necessaria per non soffocare
Perchè se non fosse andata via avrebbe raccontato di quanti dubbi e incertezze questa scelta comporta
Avrebbe parlato di paura
Avrebbe mostrato come la paura si supera
Avrebbe descritto una famiglia che si stringe e si modella sul componente che ha più bisogno
Avrebbe urlato di gioia davanti al risultato di tanti sforzi
Ma soprattutto avrebbe avuto tanto incoraggiamento,
tante pacche sulla spalla,
tanti abbracci e tanti sorrisi
perchè tra buoni vicini è così che si fa'...
si gioisce insieme per le cose belle
ci si stringe insieme quando accadono le cose brutte
Ma lei è andata via
e se per qualcuno è già difficile esprimere le proprie emozioni quando ti è vicino
diventa ancor più difficile se sei lontano
se poi si è avuta qualche incomprensione, dire "ciao" diventa difficile se non sei vicino
e poi c'è la routine che ti travolge
e sei talmente presa da meccanismi già rodati della tua vita
che fermarsi e guardare un po' più in la' del proprio giardino diventa problematico
e finisce che chi  va via da un condominio lascia solo una casa vuota
e la sensazione che nessuno l'abbia mai abitata
E' un po' triste la vita nel condominio.

sabato 24 settembre 2011

Il bisogno di Stress

Non è la  prima volta che apro questa pagina e tento di buttar giù un qualche pensiero
ma niente
stitichezza?
Bhè c'è chi scrive di pancia, c'è chi scrive di testa,
la mia invece è una scrittura puramente intestinale
ingoio una marea di roba e per farla uscir fuori devo prima digerirla,
questo è il punto
al momento non digerisco nulla!
Perchè?
No ne ho idea o forse sì, sta di fatto che sono intasata
quindi ho deciso
che mi siedo
mi concentro
con rigore e puntualità
e qualcosa dovrà uscir fuori
piccole cose
magari un po' bruttine
ma è un inizio
e devo farlo
perchè questo è il mio bisogno!

giovedì 21 luglio 2011

Il mio sud

Ti svegli con quel leggero venticello che porta a casa tua il profumo del mare,
fai colazione con caffè e brioches ancora calde che profumano di forno,
non hai orologio, ma non serve se devi solo assaporare il tempo e non inseguirlo.
Nella casa accanto stanno preparando la salsa,
c'è la mamma, le figlie le sorelle e la nonna,
tre generazioni che partecipano al rito di ogni estate, 
ridono e litigano perchè il sugo per l'estratto vuole stenderlo la nonna  non è disposta a passare il testimone...
Indosso il costume e prendo la tovaglia che poi non è altro che il telo da mare, ma a noi piace chiamarlo così..
fuori dal portico non c'è più il venticello, c'è un caldo afoso che ti avvolge, ti abbraccia e ti sostiene.
E' il potere del sole che sta lì sopra di te
a regalarti la sua energia
a rassicurati che finchè c'è lui il buio non ti attanaglia
a dirti che sei esattamente dove dovresti essere.
I miei passi lenti percorrono la strada non asfaltata che porta al mare
senti i ciottolini sotto i piedi.
"Buongiorno Rosetta non scende a mare oggi?"
"Si gioia, il tempo ca m'arrisietto, aspetto chiddu ru pane e scinnu"*.
Il profumo del mare è sempre più forte si mischia a quello di melanzane fritte,
la signora che ha la casa a ridosso della spiaggia le sta cucinando,
prepara la parmigiana, così che i suoi figli, quattro maschi, abbiano il pranzo pronto.
Turi e Peppe, i più grandi, sono impiegati in una ditta di calcestruzzi che ha preso un buon appalto...
e quindi lavorano:
anche se fuori ci sono 40°,
anche se la paga e bassa,
anche se non hanno un contratto
anche se avrebbero voluto vivere diversamente la loro adolescenza.
La sabbia è sottile, impalpabile,
sento pungere sotto al piede.
E' una conchiglia, no, è una vongola
basta scavare un po' sul bagnoasciuga per trovarne un'altra e un'altra e un'altra.
Guardo il mare, il cielo,
l'uno adagiato sull'altro
così vicini, così simili
con il desiderio di perdersi reciprocamente
ma fermi, per la paura di rovinare tanta perfezione
gnuno nel proprio spazio
felici solo di esser parte
di quel meraviglioso quadro.


*traduzione metto in ordine la casa, e aspetto di comprare il pane (veniva un ambulante con il lapino a vendere il pane ai villeggianti)

Nota: Per Seavessi
non è un sogno,
è il ricordo di un'estate di tanti anni fa' vissuti in una casa piena di tutto e sperduta nel niente.

lunedì 11 luglio 2011

Mutuo soccorso

Il primo dubbio lo ebbi lunedì quando non presentandomi al lavoro arriva il messaggio di mio fratello pupillo "stai male, che hai come ti senti, serve qualcosa?". Tra martedì e venerdì mio padre mi ha chiamata la media di due volte al giorno. Mia madre e mia sorella, in momenti diversi, si sono offerte volontarie nella pulizia di casa con annessa stirata e risistemazione degli armadi. Mia madre organizza domenica campestre nei luoghi che mi hanno vista bambina felice e spensierata. E' ufficiale in famiglia si è sparsa la voce che sono depressa.

lunedì 4 luglio 2011

Noi

Lui: Ti va' di cominciare una storia con me?
Lei:  Direi di No.
Lui: Ah, bene perchè sai nemmeno a me sembrava una buona idea...

Malgrado l'inizio i due cominciarono a camminare insieme mano nella mano, lui parlava di futuro , lei pensava che tanto poteva lasciare quella mano quando voleva...

Lui: Fammi un sorriso che ti scatto una foto, aspetta un'altra, adesso ce ne facciamo una insieme
Lei: Ok, però quando le stampi (a quei tempi non c'erano le digitali) fanne due copie, una per me ed una per te, così se ci lasciamo non abbiamo il problema di chi deve tenersele.

Passarono i mesi e gli anni e due continuavano a camminare insieme stringendosi la mano sempre più forte, lei recitava un'altra se stessa, lui applaudiva i vuoti di scena.

Lui: Ma se ci sposassimo?
Lei: Considerato che a 25 anni non ho mai vissuto da sola, non ho viaggiato quanto avrei voluto, ho un lavoro precario che è più sicuro del tuo,  ai miei verrà probabilmente un colpo senza considerare che non c'abbiamo un soldo, Si, mi sembra una buona idea

e così i due convolarono a nozze, non cambiò molto in realtà, continuavano a camminare insieme e continuavano a tenersi per mano.

Lui: Sei serena?
Lei: La serenità è una tinta pastello, va bene per le mezze stagioni,  io sono felice.
Lui: E di che colore è la felicità?
Lei: La felicità è un arcobaleno di colori c'è il rosso della passione, il giallo della gioia, l'arancio dell'allegria, il verde dell'ottimismo, il blu della consapevolezza, l'indaco dell'affetto di chi ci vuol bene ma c'è anche il viola di chi ci invidia e una punta di nero, la paura che tutto ciò possa finire da un momento all'altro.

Lei finì di dire questa frase e una tempesta si abbattè su di loro, Lui fu colpito al cuore da un fulmine che si portò via parte delle sue radici, fu il primo incontro con Profondo Dolore.

Lei: Non lasciare la mia mano,
Lui: Non ce la faccio, fa male, ho bisogno di fermarmi un momento
Lei: Ce la fai, perchè io ti tengo stretto.

Superarono la tempesta, il cielo si tinse di colori pastello, però adesso avevano entrambi  voglia di arcobaleno, non lo desiderarono per molto tempo che all'orizzonte si intravide il rosso, il giallo, l'arancio, il verde, .....il nero.
Un'altra tempesta, un'altro Profondo Dolore, il primo per Lei, diverso e incomprensibile per Lui.

Lui: Non lasciare la mia mano
Lei: Non la lascio ma non mi reggo in piedi
Lui: Appoggiati a me, andremo piano ma andremo avanti

Il cielo buio si tinse di blu e Profondo Dolore non fece più tanto male, la tempesta era passata e arrivò l'arcobaleno...

Lui: Tuofiglio è bellissimo,
Lei: Oddio, bello non direi, somiglia a tua madre

Continuarono a camminare, ora erano in tre a tenersi per mano, Lui, Lei e Tuofiglio diventato nel frattempo bellissimo, ad insegnar loro come essere genitori.

Lei: senti un po', visto che il primo c'è venuto bene, che ne pensi di avere un'altro bambino?
Lui: Considerato che stiamo comprando casa, che non so se vivrò abbastanza per finire di pagare il mutuo, che potrebberò licenziarmi da un momento all'altro, che tu hai comunque un lavoro precario, Si, mi sembra una buona idea

Sembrava a tutti una buona idea, ma il cielo era buio, un'altra tempesta in arrivo, un'altro Profondo Dolore, simile al precedente, un po' meno devastante perchè ormai entrambi avevano imparato a riconoscerlo e sapevano che avrebbero solo dovuto lasciarlo essere.
E avevano ragione, non trascorse molto tempo che il buio tornò ad essere blu e un'altro arcobaleno riempì il loro cielo.

Lei: Tuafiglia è bellissima,
Lui: Sai che ti somiglia tantissimo?
Lei: Ecco, appunto

Adesso erano in quattro a camminare insieme e a stringersi per mano, andavano un po' più lentamente, ma con molta più allegria

Lui: Ti Amo
Lei: Si è rotta la caldaia, c'è la macchina da cambiare, il mutuo da pagare, ieri ho pure preso una multa...

Lei: Ti Amo?
Lui: C'è caldo

Lui: Ti Amo?
Lei: Ho mal di testa

Lei: Ricordami di chiamare il commercialista
Lui: E tu ricordami di ricordartelo

Lei: Ti Amo
Lui: Ti Amo

Lei: Amò, sono passati 10 anni, ti rendi conto?
Lui: Stressy, tesoro, guarda il cielo, ricomincia a piovere
Lei: Sono solo poche gocce, guarda bene potrebbe sembrare un temporale ma non è detto che lo sia
Lui: Se lo dici tu, io credo che sia di quelle burrasche dove piove poco ma dura per giorni....
Lei: ah, bhè se è per questo potrebbe  anche essere un tornado che dura poco e distrugge tutto...
Lui: Ma tu non eri quella ottimista?
Lei: Che facciamo? Stiamo fermi a ipotizzare o andiamo avanti verso il prossimo arcobaleno?
Lui: Arcobaleno senza alcun dubbio. Andiamo!
Lei: Che ti stai dimenticando?
Lui: il commercialista?
Lei: NO
Lui: Buon anniversario amore mio
Lei: Ti Amo, ora camminiamo e non perdiamo tempo.

sabato 2 luglio 2011

4 anni

Senti un po' ragazzina tu che oggi hai dichiarato di parlare inglese
che pensi che le nuvole vanno via dal sole sol perchè tu glielo ordini
che decidi e se sbagli te la cavi con un sorriso
che hai momenti da piccola mestruata
che mi hai rivelato che il buio è blu
che mi chiedi quanto dura il tempo
che mi consoli se sto male e mi dai i bacini "così ti passa la bua" e che ogni volta che torniamo a casa dopo esser stati fuori dai nonni, dagli amici o semplicemente a far la spesa mi chiedi "come mi sono comportata?" e se io ti rispondo "bene" tu mi chiedi "e perchè non benissimo?".
Tu che domani compi 4 anni che non chiedi mai nulla e ti sorprendi di tutto, che hai desiderato una festa di compleanno vicino al mare, che non ti disperi se vicino al mare non siamo riusciti a farla, che sorridi e illumini le mie giornate, che canti "aggiungi un posto a tavola" che balli come "le divine" del mondo di patty facendomi tremare al pensiero di un futuro da velina. Tu che sei vanitosa che mi rimproveri se esco senza rossetto, che sei la reincarnazione di tua nonna e me l'hai fatta riscoprire tenera e affettuosa come non è mai stata.Tu che mi vuoi bene così come sono adesso, un po' meno brava di quanto lo sono stata con tuo fratello, un po' meno paziente, un po' meno giocosa, un po' meno sorridente.
Tu bimba mia che sei la mia patatina, la mia meravigliosa creatura,
dormi bene tesoro, domani sarà una splendida giornata e tu sarai un po' meno cucciola e un po' più bimba
- e divento grande?
- un po' più grande di oggi sì
- e mi diventano le tette grandi come le tue?
- no
- e posso guidare?
- no
- mi posso mettere le tue collane, bracciali, anelli?
- no
- e allora che posso fare?
- le stesse cose che fai adesso, solo che le farai meglio
- ah, va bene, buonanotte mamma
- buonanotte tesoro
e baciandomi entrambi gli occhi sussurra "così non farai brutti sogni"





venerdì 24 giugno 2011

...

E quando tutto ti sembra inutile
e  che in fondo la vita da burattino male non è
e che con le passioni non si mangia
arriva qualcuno che ti fa un regalo inaspettato
che mette musica sulle tue parole
e che ti ricorda chi sei
e che a seguire il cuore non si sbaglia mai
grazie :-)
http://youtu.be/MRaLKd6QmvY

giovedì 16 giugno 2011

La necrofora

Antefatto:
La settimana scorsa è morta la caldaia. Aveva già un'età.  Ci aspettavamo che succedesse da un momento all'altro. Avevamo pronta la sostituta. Necrologio e veglia solo per pochi intimi su altra rete sociale. Caldaia nuova montata, acqua calda ora e finchè altra morte non ci separi amen.

E la tumulazione?

Pronto, servizio tumulazione cadaveri ingombrati desidera?
si, buongiorno, ho qui il cadavere di una caldaia quando potreste venirlo a prendere per le esequie?
La metto in lista d'attesa nome cognome indirizzo e dati del cadavere prego?
Aspetti un momento che vuol dire mi mette in lista d'attesa?
Che abbiamo parecchie richieste e che non appena verrà il suo turno la contatteremo e fissero un appuntamento per il prelievo del cadavere.
Ma che tempi ci sono?
Ehm signora,  piuttosto lunghi, biblici direi, se devo proprio dirglielo...un mese nella migliore delle ipotesi.
Un mese? Ed io secondo lei mi tengo il cadavere in salotto per tutto questo tempo?
E lo so, signora mia, però l'azienda le propone una seconda opzione, può recarsi presso uno dei tre centri di raccolta cadaveri ingombranti e i nostri operatori provvederanno alle esequie, ma solo martedì mattina dalle 8 alle 11.00. Ripeto solo il martedì dalle 8.00 alle 11.00.
Ho capito solo il martedì dalle 8.00 alle 11.00. Mi rendo conto che la domanda potrà sembrarle surreale, ma se per esempio il martedì dalle 8.00 alle 11.00 io e mio marito LAVORASSIMO?
In quel caso la legge a tutela del lavorare recita che il cittadino può chiedere un permesso per recarsi negli uffici pubblici...
MA SECONDO LEI POSSO CHIEDERE UN PERMESSO PER ANDARE A BUTTARE LA SPAZZATURA?
Mi rendo conto ma questo è il protocollo dell'azienda, decida lei, la metto in lista d'attesa o preferisce il punto di raccolta?
Punto di raccolta e sia fatta la vostra volontà.

Se martedì mattina, verso le 8.00 vedrete una donna piccola e goffa nei pressi del Foro Italico, che tenta di uscire un involucro nero dal portabagagli della sua auto, sappiate che sono io che occulto la caldaia.

martedì 14 giugno 2011

Silenzio

Sei in cucina a preparare una cena che la metà della famiglia lascerà integra a tavoladovevi stirare ma non hai fatto in tempo
è caduto del succo di frutta a terra a lei a lui non ricordi, ma in fondo che importanza ha tanto devi toglierlo lo stesso ... devi passare lo straccio, li senti litigare, gli urli di finirla, devi chiamare il medico, il tecnico della caldaia, il commercialista, la tizia della banca ma è tardi dovevi pensarci prima. Domani, lavori tutto il giorno, i bambini faranno la guerra da tua madre, devi tornare a prenderli il prima possibile ma se non completi l'orario devi recuperare, e intanto giri il sugo che poi si attacca ed in quell'istante concretizzi quella strana sensazione di disagio e lo senti forte e chiaro:
IL SILENZIO
il cuore comincia  a batterti più forte
i pensieri si accavallano
la tua mente focalizza tutti i principali pericoli
cassetta dei medicinali non alla loro portata
detersivi sono qui in cucina con te
passi alle associazioni pericolose
prese di corrente e cacciavite - avresti sentito rovistare tra gli attrezzi
gas e fuoco - il primo è in cucina e non ci sono accendini per casa
una parte di te comincia a pensare che stanno miracolosamente giocando insieme
ma la speranza non ha alcun vantaggio sulla paura
e allora pensi che sono sul ciglio della finestra pronti a buttarsi di sotto, le gambe cominciano a tremarti, i battiti aumentano, e ti ripeti "l'ho chiusa la finestra, l'avrei sentita se l'avessero aperta" e corri lungo quel corridoio che sembra non finire mai, scacciando l'immagine che nel frattempo si è formata nella tua testa di due corpi inermi sull'asfalto,  sbatti il braccio sullo spigolo della porta ma non senti dolore, poi ti fermi e li vedi
due piccoli guerrieri che dormono abbracciati
e solo in quel istante
ricominci a respirare

martedì 24 maggio 2011

Emoticonsicule

Colgo l'invito di Vince  è do la mia interpretazione delle emoticons da sicula doc, ringrazio bert  da cui ho effettuato il furto delle faccine e questa pagina fb inconsapevole collaboratrice per le definizioni.




       ;-)             Babbio, Sivo, sto scherzando, trattasi di battuta simpatica, fornita di doppiosenso.
x(              Sto babbio un me sta piacienno lo scherzo è bello finchè dura poco ed è giunta l'ora di finirla

         =))           Scimunitu ‘nta panza" sinonimo di “babbio” e “sivo”: virus epidemico di origine ancora sconosciuto che provoca all’individuo contagiato uno stato di euforia assolutamente irrazionale. Tale virus attacca lo stomaco provocando un forte ed irrefrenabile solletico che risale sino a intaccare le corde vocali che esplodono in risate convulse. Tale stato euforico può permanere nell’individuo contaminato anche per ore facendolo reagire a qualsiasi minchiata detta o fatta. 
        :-L          Picchì, CHI è  Scusa, perché mi guardi con occhio torvo, c’è qualcosa di ciò che sto facendo che non ti aggrada? Perché se così fosse basta che me lo dici e ti dimostro che ho ragione anche con un randello se è il caso
          
            :S             Mi si arrizzano i cainni quella reazione a qualcosa o qualcuno di talmente sgradevole che genera un effetto elettrostatico sulla propria peluria. Ultimamente questa espressione viene manifestata istintivamente da un certo numero non precisato di individui italiani (la questura dice 10.000.000, Mediaset solo 10) ogni qualvolta ascoltano al TG notizie concernenti politici e Bunga Bunga.
           3:)            Curnuto individuo di genere maschile la cui moglie ha intrapreso relazione extraconiugale. 
     3:) 3:) 3:) Curnuto tu e tutta a to' razza cioè non solo tua moglie ti mette le corna, ma tutte le mogli e mariti della tua famiglia ascendenti e discendenti hanno l’amante.
    ;;)            Profumiera -  detta anche colei che la fa ciarare a tutti e non la da' a nessuno; individuo di genere femminile che rilascia feromoni al suo passaggio rilevabili solo all'olfatto maschile. Tale odore, oltre il fatto che lei diniega i suoi favori come se le sue parti intime fossero un bene prezioso custodito a chiave con doppia mandata in un forziere gettato in un fondale marino, porta il masculo alla totale insania tale da modificargli la percezione visiva della realtà e a nichilizzare i suoi parametri obiettivi di belta'. così che il masculo, in preda alla malia della profumiera, qualsiasi sia il suo aspetto reale, " un si po' dari paciri" finche' non riesce a scovare quel dannato forziere...
Sleeping.png
  (-.-)Zzz     Mi sento pa piessa  quello stato d'animo che si ripercuote pesantemente sul fisico dopo una giornata particolarmente intensa e per tale motivo le proprie membra assumono il peso specifico del nucleo terrestre! In genere le conseguenze sono impossibilita' di tenere le palpebre aperte e l'incapacita' di sollevare nemmeno il dito migliolo!
      :|          Minchia  quando indica immenso stupore e meraviglia. 
       
      :-O        Minchia non ci posso credere quando indica incredulità e sgomento
      
 :-D        Minchia che sono felice

Continuate voi se ne avete voglia che io sono un po'  (-.-)Zzz 

mercoledì 18 maggio 2011

Stresserentola ha il piede tremulo che non riesce a fermare
Stresserentola ha anche la vena sull'occhio che pulsa freneticamente da ieri sera
Stresserentola cerca di rintracciare qualcuno telefonicamente per quantomeno parlare di ciò che la rende nervosa
ma:
- a quest'ora la maggior parte delle sue conoscenze è giustamente a lavoro.
- sua sorella c'è l'ha girate per i fatti suoi
- Nonno problem solving, è tenuto in ostaggio da segretari e collaboratori che non riescono a passargli alcuna telefonata
- Nonna Beddamatre dispersa in qualche mercatino;
e  comunque nessuno di loro capirebbe
perchè Stresserentola ha ripetuto il copione della sua vita,
si è fidata delle persone
ha creduto che la sincerità e la fiducia potesse essere ripagata con la stessa moneta
Stresserentola continua a credere che la professionalità esista
e che la passione per ciò che si fa esula dal vile denaro
Stresserentola crede che anche in mezzo all'immondizia non per forza tutto debba fare puzza
Stresserentola è sempre consapevole dei rischi che corre
Stresserentola è sempre consapevole quando c'è un tentativo di presa per il culo
ma lascia fare, perchè quando le intenzioni del nemico sono chiare sa anche come farlo cadere quando si trova nel picco più alto della sua sicurezza,
ciò nonostante spera sempre di non farlo
Stresserentola crede nelle seconde possibilità
nelle terze, nella quarte,
no, nelle quinte  no.
E dunque il vulcano è pronto ad eruttare
ho già cominciato e non torno indietro
e comu finisci si cunta!

venerdì 13 maggio 2011

La notte è un'aggravante

La foto in cornice che Giuseppe Bosco teneva sul tavolino accanto al letto aveva una duplice funzione: ricordargli un momento felice come era stato il suo ultimo compleanno e avere un’immagine recente da utilizzare per la lapide, qualora la morte lo avesse colto improvvisamente.

Naturalmente Giuseppe Bosco morirà alla fine del racconto, conclusione scontata, non va bene.
Mostra e non dire, giusto, certo a casa di Giuseppe Bosco non potrà mai esserci la pila di biancheria da stirare che ho qui davanti, no, decisamente no, devo pensare, devo pensare, cosa potrebbe avere Giuseppe Bosco in casa per cui la notte rappresenterebbe un’aggravante?
Il mio protagonista potrebbe impazzire se vedesse questa carta appiccicata con la Vinavil sul tavolo di vetro, lui è uno precisino, tutto fissato con l’ordine, mannaggia non si leva.
La notte è un’aggravante … mah?
Gli zaini sono ancora lì a terra, avrò detto cento volte di toglierli di mezzo, che poi di notte uno si alza non li vede e cade, beh questa potrebbe essere un’aggravante, sto divagando.
Forse, però, se ci penso troppo è peggio.
Spostiamo l’attenzione, divertiamoci, vediamo un po’ con cosa…
Nel lavello ci sono i piatti di cena che vorrebbero la mia attenzione, non esageriamo, rischierei di divertirmi troppo
Oh, ma che luce viene da quella finestra lì c’è l’oriente e Giulietta è il sole, il Sole 24 Ore per l’esattezza che ho comprato stamattina e che non sono ancora riuscita a leggere.
Facciamo una pipì e vediamo se porta consiglio.
La notte è un’aggravante di reato nel diritto penale: Giuseppe Bosco russa e sua moglie l’accoppa mentre dorme. E gira e rigira ci scappa sempre il morto, no, niente morto ho detto.
A forza di stare seduta su questa sedia mi sta venendo il mal di schiena.
La meraviglia del portatile è che te lo prendi e te lo porti dove ti pare, in poltrona per esempio.
Io adoro questa poltrona, si dondola, si sdraia, ruota, e poi è avvolgente, magari sto troppo comoda, rischio di addormentarmi, sedia, meglio la sedia.
E poi qui seduta ho di fronte la TV, può un oggetto inanimato avere il potere di farmi infuriare alla sua sola vista? Sì, se è troppo grande, sì se è costato troppo, sì se ha dovuto sostituire un altro che funzionava benissimo e che adesso è posteggiato sopra la scrivania, in attesa che qualcuno decida il suo destino.
La notte è un’aggravante: a Giuseppe Bosco si rompe il tubo della lavatrice e si allaga tutta la casa in piena notte.
La notte è un’aggravante se Giuseppe Bosco rimane in panne con l’auto e con il cellulare scarico.
La surroga del mutuo, devo chiamare la Banca, per sollecitare la pratica.
Letto, letto, letto, che voglia di infilarmi sotto le coperte, abbracciarmi al cuscino, perdere i sensi, ritrovarne altri.
La notte è un’aggravante, se Giuseppe Bosco si addormenta mentre gli sanguinano le tonsille.
La notte è un’aggravante: Giuseppe Bosco, completamente ubriaco, si porta a letto una tizia, poi di giorno scopre che è un cesso.

Notte, letto, cesso
Cesso, letto, sesso
Sesso, sesso, sesso.

Sto impazzendo, comincio a dare i numeri
Ma la notte è un’aggravante e non è ora di contare
La notte è un’aggravante se sei costretto a guidare
Ora pure le rime ci si mettono
No, niente rime e niente morti
Ma se vado l’ammazzo e torno, lui muore e io dormo

Ammazzo, torno, dormo
Dormo, sogno, sonno
Sonno sonno sonno.



Ciao a tutti, questo è il mio primo e probabilmente unico racconto.
Mi faceva piacere condividerlo con voi
anche perchè credo che questo sia il posto giusto dove debba rimanere;
liberi di scatenarvi in critiche costruttive o distruttive che dir si voglia
quindi al mio via
scatenate l'inferno ;-)
VVVVVVVVia!!!!

ATTENZIONE

Questo blog è dotato di filtro antispam. Se non vedete comparire immediatamente il vostro commento non replicatelo, verrà approvato in fase di moderazione. Grazie