E così mentre torno a casa
un auto grigia taglia la strada alla mia Multipla arancio
Ci arrabbiamo perchè io e la mia Multipla siamo la stessa cosa.
Siamo larghe, tondeggianti e col davanzale prospiciente.
E andiamo piano perche anche le strade ci stanno strette
Allora freniamo risentite.
E poi riflettiamo insieme:
Se alle 14.30 un'auto grigia dal conducente vagamente familiare ti passa davanti hai perso l'ultima possibilità di posteggio in zona.
Però pensi che in fondo è giusto così, perchè magari è un padre di famiglia che ha solo un'ora per il pranzo e poi deve tornare a lavoro
Pensi ai suoi figli che gli corrono al collo
al piatto di pasta che lo aspetta sul tavolo
In fondo io e la mia Multipla possiamo anche perdere un po' più di tempo insieme
E così sospirando avanziamo lentamente alla ricerca del posteggio perduto.
Poi ad un tratto vediamo la macchina grigia accostare, il conducente dall'aria familiare deve comprare il pane. L'immagine del piatto di pasta, dei figli che gli corrono al collo improvvisamente scompare e si fa largo un unico pensiero
"IL POSTEGGIO SARA' MIO" (con sottofondo di risata satanica lo ammetto)
Gli passo davanti indecisa se guardarlo oppure no
Magari pensa che sia giusto così
che ho due bambini con me che tornano stanchi da scuola
due zaini pesanti da trasportare
e poi io sono una donna e lui un gentiluomo
I nostri sguardi si incrociano per un attimo
il suo dice solo "QUESTA MI FOTTUTO IL POSTEGGIO"
Avanzo allegramente, lo vedo,
è solo, unico, nascosto
mi avvicino avida, bramosa e lampeggiante
avanti, indietro, avanti, indietro,
Si
Si
Si
NOOOOOOOO
Io e la mia multipla arancio siamo la stessa cosa
Siamo larghe, tondeggianti e con un davanzale che non entra in niente.

Informazioni personali
ebaut mi
Mi chiamo stresserentola, ma questo è già chiaro dal titolo del mio blog, la mia storia comincia dove le altre si concludono e cioè dopo il ....e vissero per sempre felici e contenti...
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
abitiamo a Palermo e Lady Mora è la nostra casa, un cantiere perennemente aperto ......
Bhè che altro dirvi, se avete voglia di sapere altro seguitemi....
e se invece volete scrivermi.... stresserentola@libero.it
che dite ... ci vediamo alla prossima?
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
abitiamo a Palermo e Lady Mora è la nostra casa, un cantiere perennemente aperto ......
Bhè che altro dirvi, se avete voglia di sapere altro seguitemi....
e se invece volete scrivermi.... stresserentola@libero.it
che dite ... ci vediamo alla prossima?
Lettori fissi
giovedì 27 ottobre 2011
venerdì 7 ottobre 2011
Preghiera
Hey Tu!
proprio Tu che sei nell'alto dei cieli, ti ricordi di me?
mi hai inviato la richiesta d'amicizia quasi 36 anni fa' e io l'ho accettata subito
abbiamo chiaccherato, all'inizio veramente parlavi Tu da solo,
poi anch'io ho imparato a risponderti
ho cominciato a studiare il tuo profilo,
ho visto chi sono i tuoi amici, certo che non un minimo di selezione non sarebbe male
credo che Tu abbia anche tanti nemici, ma quelli la bacheca non li indica
Sei un tipo simpatico, pessimo senso dell'umorismo a dire il vero,
però guardandoti nel complesso hai un tuo perchè.
Ti scrivo, perchè da un po' di tempo mi sento un po' ignorata
mi rendo conto che la tua bacheca è affollata, crolli di palazzi, malattie, catastrofi naturali
e quindi continue richieste di attenzione,
nuove richieste d'amicizia,
vecchi contatti che si fanno vivi...
Ci sono poi milioni di inviti a giocare a "Risiko"
e continue notifiche su chi ha dichiarato guerra a chi
per non parlare dell'applicazione "crisi mondiale" sarà un virus, non l'aprire perchè becca pure Te.
Sai, dall'ultima volta che abbiamo chattato, le cose sono poco poco migliorate
non ho scritto più post "chianciulini" perchè so che non ti piacciono ed effettivamente c'hai ragione ad ignorarli
ho smesso di piangermi addosso, te ne sei accorto?
mi sto impegnando, creo continuamente eventi, li hai visti?
cerco di essere ottimista e divertente, ma tu niente!
Non dico che devi condividere le mie azioni
ci mancherebbe,
ma ogni tanto mettermi un "mi piace" un cuoricino qua e là
giusto per capire se vado bene oppure no
se la strada è giusta oppure no
Non fraintendermi
continuo a vedere le cose belle che pubblichi, pertanto deduco che non hai bloccato il mio account
forse sono solo finita tra quelli con "le restrizioni"
quelli che proprio devi morire di noia per andare a vedere cosa combinano
forse per sbaglio
forse perchè con tutti questi continui aggiornamenti no ne stai capendo niente manco Tu.
Bhè, visto che ieri Ti sei chiamato il tecnico migliore che c'era sul mercato
vedi un po' se riesce a darti una mano
così poi Tu la dai a me.
Amen
proprio Tu che sei nell'alto dei cieli, ti ricordi di me?
mi hai inviato la richiesta d'amicizia quasi 36 anni fa' e io l'ho accettata subito
abbiamo chiaccherato, all'inizio veramente parlavi Tu da solo,
poi anch'io ho imparato a risponderti
ho cominciato a studiare il tuo profilo,
ho visto chi sono i tuoi amici, certo che non un minimo di selezione non sarebbe male
credo che Tu abbia anche tanti nemici, ma quelli la bacheca non li indica
Sei un tipo simpatico, pessimo senso dell'umorismo a dire il vero,
però guardandoti nel complesso hai un tuo perchè.
Ti scrivo, perchè da un po' di tempo mi sento un po' ignorata
mi rendo conto che la tua bacheca è affollata, crolli di palazzi, malattie, catastrofi naturali
e quindi continue richieste di attenzione,
nuove richieste d'amicizia,
vecchi contatti che si fanno vivi...
Ci sono poi milioni di inviti a giocare a "Risiko"
e continue notifiche su chi ha dichiarato guerra a chi
per non parlare dell'applicazione "crisi mondiale" sarà un virus, non l'aprire perchè becca pure Te.
Sai, dall'ultima volta che abbiamo chattato, le cose sono poco poco migliorate
non ho scritto più post "chianciulini" perchè so che non ti piacciono ed effettivamente c'hai ragione ad ignorarli
ho smesso di piangermi addosso, te ne sei accorto?
mi sto impegnando, creo continuamente eventi, li hai visti?
cerco di essere ottimista e divertente, ma tu niente!
Non dico che devi condividere le mie azioni
ci mancherebbe,
ma ogni tanto mettermi un "mi piace" un cuoricino qua e là
giusto per capire se vado bene oppure no
se la strada è giusta oppure no
Non fraintendermi
continuo a vedere le cose belle che pubblichi, pertanto deduco che non hai bloccato il mio account
forse sono solo finita tra quelli con "le restrizioni"
quelli che proprio devi morire di noia per andare a vedere cosa combinano
forse per sbaglio
forse perchè con tutti questi continui aggiornamenti no ne stai capendo niente manco Tu.
Bhè, visto che ieri Ti sei chiamato il tecnico migliore che c'era sul mercato
vedi un po' se riesce a darti una mano
così poi Tu la dai a me.
Amen
venerdì 30 settembre 2011
Pensieri da Portinaia
E' strana la vita in un condominio
condividi uno spazio con dei perfetti sconosciuti di cui spesso impari a le abitudini pur non conoscendone nemmeno il nome,
alcuni rimangono un indirizzo sul citofono,
altri invece diventano dei buoni vicini,
si gioisce insieme per le cose belle
ci si stringe insieme quando accadono le cose brutte.
Con qualcuno magari ci si litiga pure,
questo è frequentissimo,
e allora i rapporti un po' si guastano e ci si allontana,
ma poi non più di tanto perchè sai che lui o lei sono comunque a un tiro di schioppo da te e un giorno potrebbe accadere di ricominciare a dirsi "ciao" senza bisogno di altro...
Ma accade anche che qualcuno decida di lasciare il condominio e allora il discorso cambia...
Abitava qui una donna
era la proprietaria dell'attico,
un tipo particolare, sicuramente non una che passava inosservata
perche? Essenzialmente perchè era ed è tutt'ora affetta da:
MALOCARATTERE (Brutto carattere per quelli da Villa S. Giovanni in su').
Nessun pelo sulla lingua
testardaggine all'ennesima potenza
una che o la odi o la ami, o tutte e due a fase alterne
ma anche una con un grande cuore
ed una bellissima anima
un po' rumorosa a dire il vero
che all'inizio ti da un po' fastidio
perchè tu hai scelto questo condominio per cercare il silenzio
così da sentir meglio i tuoi pensieri
poi incontri questa che invece i suoi pensieri li urla.
All'inizio quel rumore ti fa infuriare
poi invece cominci ad ascoltarlo e ti sorprendi
perchè in quel rumore riconosci anche un po' il tuo.
Un giorno però ti svegli e trovi il silenzio
è andata via
torna, non torna, la cerchi, si nega, ti cerca, ho un nuovo indirizzo, no vado via pure da qui, meglio lontane, perchè non siamo vicine e poi capisci e comprendi
la vita fuori dal condominio è meglio
o comunque ha ottimi margini di miglioramento
quindi basta farei, potrei, mi piacerebbe, ma se non faccio sto male, ma se faccio sto male uguale
un bel colpo di spugna al pregresso
si inizia una nuova vita
e lo ha fatto!
Per davvero e sul serio, come dice lei
e sta andando più che bene, alla grande direi
ma non avevo dubbi
perchè a differenza di me e di molti altri che si limitano a dire ciò che sanno
lei sa' quel che dice
e suonerà,
qualunque strumento le mettano in mano
semplicemente perchè ha la musica dentro.
Qui, rimane solo un appartamento vuoto,
a volte ci passo giusto per sentirne ancora il profumo
o per ascoltare l'eco di quelle parole sperando che come una calamita attraggano
quelle che a me rimangono dentro.
Sono triste? No,
Malinconica? Un po'
Perchè se non fosse andata via avrebbe raccontato di quanto una scelta difficile spesso è necessaria per non soffocare
Perchè se non fosse andata via avrebbe raccontato di quanti dubbi e incertezze questa scelta comporta
Avrebbe parlato di paura
Avrebbe mostrato come la paura si supera
Avrebbe descritto una famiglia che si stringe e si modella sul componente che ha più bisogno
Avrebbe urlato di gioia davanti al risultato di tanti sforzi
Ma soprattutto avrebbe avuto tanto incoraggiamento,
tante pacche sulla spalla,
tanti abbracci e tanti sorrisi
perchè tra buoni vicini è così che si fa'...
si gioisce insieme per le cose belle
ci si stringe insieme quando accadono le cose brutte
Ma lei è andata via
e se per qualcuno è già difficile esprimere le proprie emozioni quando ti è vicino
diventa ancor più difficile se sei lontano
se poi si è avuta qualche incomprensione, dire "ciao" diventa difficile se non sei vicino
e poi c'è la routine che ti travolge
e sei talmente presa da meccanismi già rodati della tua vita
che fermarsi e guardare un po' più in la' del proprio giardino diventa problematico
e finisce che chi va via da un condominio lascia solo una casa vuota
e la sensazione che nessuno l'abbia mai abitata
E' un po' triste la vita nel condominio.
condividi uno spazio con dei perfetti sconosciuti di cui spesso impari a le abitudini pur non conoscendone nemmeno il nome,
alcuni rimangono un indirizzo sul citofono,
altri invece diventano dei buoni vicini,
si gioisce insieme per le cose belle
ci si stringe insieme quando accadono le cose brutte.
Con qualcuno magari ci si litiga pure,
questo è frequentissimo,
e allora i rapporti un po' si guastano e ci si allontana,
ma poi non più di tanto perchè sai che lui o lei sono comunque a un tiro di schioppo da te e un giorno potrebbe accadere di ricominciare a dirsi "ciao" senza bisogno di altro...
Ma accade anche che qualcuno decida di lasciare il condominio e allora il discorso cambia...
Abitava qui una donna
era la proprietaria dell'attico,
un tipo particolare, sicuramente non una che passava inosservata
perche? Essenzialmente perchè era ed è tutt'ora affetta da:
MALOCARATTERE (Brutto carattere per quelli da Villa S. Giovanni in su').
Nessun pelo sulla lingua
testardaggine all'ennesima potenza
una che o la odi o la ami, o tutte e due a fase alterne
ma anche una con un grande cuore
ed una bellissima anima
un po' rumorosa a dire il vero
che all'inizio ti da un po' fastidio
perchè tu hai scelto questo condominio per cercare il silenzio
così da sentir meglio i tuoi pensieri
poi incontri questa che invece i suoi pensieri li urla.
All'inizio quel rumore ti fa infuriare
poi invece cominci ad ascoltarlo e ti sorprendi
perchè in quel rumore riconosci anche un po' il tuo.
Un giorno però ti svegli e trovi il silenzio
è andata via
torna, non torna, la cerchi, si nega, ti cerca, ho un nuovo indirizzo, no vado via pure da qui, meglio lontane, perchè non siamo vicine e poi capisci e comprendi
la vita fuori dal condominio è meglio
o comunque ha ottimi margini di miglioramento
quindi basta farei, potrei, mi piacerebbe, ma se non faccio sto male, ma se faccio sto male uguale
un bel colpo di spugna al pregresso
si inizia una nuova vita
e lo ha fatto!
Per davvero e sul serio, come dice lei
e sta andando più che bene, alla grande direi
ma non avevo dubbi
perchè a differenza di me e di molti altri che si limitano a dire ciò che sanno
lei sa' quel che dice
e suonerà,
qualunque strumento le mettano in mano
semplicemente perchè ha la musica dentro.
Qui, rimane solo un appartamento vuoto,
a volte ci passo giusto per sentirne ancora il profumo
o per ascoltare l'eco di quelle parole sperando che come una calamita attraggano
quelle che a me rimangono dentro.
Sono triste? No,
Malinconica? Un po'
Perchè se non fosse andata via avrebbe raccontato di quanto una scelta difficile spesso è necessaria per non soffocare
Perchè se non fosse andata via avrebbe raccontato di quanti dubbi e incertezze questa scelta comporta
Avrebbe parlato di paura
Avrebbe mostrato come la paura si supera
Avrebbe descritto una famiglia che si stringe e si modella sul componente che ha più bisogno
Avrebbe urlato di gioia davanti al risultato di tanti sforzi
Ma soprattutto avrebbe avuto tanto incoraggiamento,
tante pacche sulla spalla,
tanti abbracci e tanti sorrisi
perchè tra buoni vicini è così che si fa'...
si gioisce insieme per le cose belle
ci si stringe insieme quando accadono le cose brutte
Ma lei è andata via
e se per qualcuno è già difficile esprimere le proprie emozioni quando ti è vicino
diventa ancor più difficile se sei lontano
se poi si è avuta qualche incomprensione, dire "ciao" diventa difficile se non sei vicino
e poi c'è la routine che ti travolge
e sei talmente presa da meccanismi già rodati della tua vita
che fermarsi e guardare un po' più in la' del proprio giardino diventa problematico
e finisce che chi va via da un condominio lascia solo una casa vuota
e la sensazione che nessuno l'abbia mai abitata
E' un po' triste la vita nel condominio.
sabato 24 settembre 2011
Il bisogno di Stress
Non è la prima volta che apro questa pagina e tento di buttar giù un qualche pensiero
ma niente
stitichezza?
Bhè c'è chi scrive di pancia, c'è chi scrive di testa,
la mia invece è una scrittura puramente intestinale
ingoio una marea di roba e per farla uscir fuori devo prima digerirla,
questo è il punto
al momento non digerisco nulla!
Perchè?
No ne ho idea o forse sì, sta di fatto che sono intasata
quindi ho deciso
che mi siedo
mi concentro
con rigore e puntualità
e qualcosa dovrà uscir fuori
piccole cose
magari un po' bruttine
ma è un inizio
e devo farlo
perchè questo è il mio bisogno!
ma niente
stitichezza?
Bhè c'è chi scrive di pancia, c'è chi scrive di testa,
la mia invece è una scrittura puramente intestinale
ingoio una marea di roba e per farla uscir fuori devo prima digerirla,
questo è il punto
al momento non digerisco nulla!
Perchè?
No ne ho idea o forse sì, sta di fatto che sono intasata
quindi ho deciso
che mi siedo
mi concentro
con rigore e puntualità
e qualcosa dovrà uscir fuori
piccole cose
magari un po' bruttine
ma è un inizio
e devo farlo
perchè questo è il mio bisogno!
giovedì 21 luglio 2011
Il mio sud
Ti svegli con quel leggero venticello che porta a casa tua il profumo del mare,
fai colazione con caffè e brioches ancora calde che profumano di forno,
non hai orologio, ma non serve se devi solo assaporare il tempo e non inseguirlo.
Nella casa accanto stanno preparando la salsa,
c'è la mamma, le figlie le sorelle e la nonna,
tre generazioni che partecipano al rito di ogni estate,
ridono e litigano perchè il sugo per l'estratto vuole stenderlo la nonna non è disposta a passare il testimone...
Indosso il costume e prendo la tovaglia che poi non è altro che il telo da mare, ma a noi piace chiamarlo così..
fuori dal portico non c'è più il venticello, c'è un caldo afoso che ti avvolge, ti abbraccia e ti sostiene.
E' il potere del sole che sta lì sopra di te
a regalarti la sua energia
a rassicurati che finchè c'è lui il buio non ti attanaglia
a dirti che sei esattamente dove dovresti essere.
I miei passi lenti percorrono la strada non asfaltata che porta al mare
senti i ciottolini sotto i piedi.
"Buongiorno Rosetta non scende a mare oggi?"
"Si gioia, il tempo ca m'arrisietto, aspetto chiddu ru pane e scinnu"*.
Il profumo del mare è sempre più forte si mischia a quello di melanzane fritte,
la signora che ha la casa a ridosso della spiaggia le sta cucinando,
prepara la parmigiana, così che i suoi figli, quattro maschi, abbiano il pranzo pronto.
Turi e Peppe, i più grandi, sono impiegati in una ditta di calcestruzzi che ha preso un buon appalto...
e quindi lavorano:
anche se fuori ci sono 40°,
anche se la paga e bassa,
anche se non hanno un contratto
anche se avrebbero voluto vivere diversamente la loro adolescenza.
La sabbia è sottile, impalpabile,
sento pungere sotto al piede.
E' una conchiglia, no, è una vongola
basta scavare un po' sul bagnoasciuga per trovarne un'altra e un'altra e un'altra.
Guardo il mare, il cielo,
l'uno adagiato sull'altro
così vicini, così simili
con il desiderio di perdersi reciprocamente
ma fermi, per la paura di rovinare tanta perfezione
gnuno nel proprio spazio
felici solo di esser parte
di quel meraviglioso quadro.
*traduzione metto in ordine la casa, e aspetto di comprare il pane (veniva un ambulante con il lapino a vendere il pane ai villeggianti)
Nota: Per Seavessi
non è un sogno,
è il ricordo di un'estate di tanti anni fa' vissuti in una casa piena di tutto e sperduta nel niente.
fai colazione con caffè e brioches ancora calde che profumano di forno,
non hai orologio, ma non serve se devi solo assaporare il tempo e non inseguirlo.
Nella casa accanto stanno preparando la salsa,
c'è la mamma, le figlie le sorelle e la nonna,
tre generazioni che partecipano al rito di ogni estate,
ridono e litigano perchè il sugo per l'estratto vuole stenderlo la nonna non è disposta a passare il testimone...
Indosso il costume e prendo la tovaglia che poi non è altro che il telo da mare, ma a noi piace chiamarlo così..
fuori dal portico non c'è più il venticello, c'è un caldo afoso che ti avvolge, ti abbraccia e ti sostiene.
E' il potere del sole che sta lì sopra di te
a regalarti la sua energia
a rassicurati che finchè c'è lui il buio non ti attanaglia
a dirti che sei esattamente dove dovresti essere.
I miei passi lenti percorrono la strada non asfaltata che porta al mare
senti i ciottolini sotto i piedi.
"Buongiorno Rosetta non scende a mare oggi?"
"Si gioia, il tempo ca m'arrisietto, aspetto chiddu ru pane e scinnu"*.
Il profumo del mare è sempre più forte si mischia a quello di melanzane fritte,
la signora che ha la casa a ridosso della spiaggia le sta cucinando,
prepara la parmigiana, così che i suoi figli, quattro maschi, abbiano il pranzo pronto.
Turi e Peppe, i più grandi, sono impiegati in una ditta di calcestruzzi che ha preso un buon appalto...
e quindi lavorano:
anche se fuori ci sono 40°,
anche se la paga e bassa,
anche se non hanno un contratto
anche se avrebbero voluto vivere diversamente la loro adolescenza.
La sabbia è sottile, impalpabile,
sento pungere sotto al piede.
E' una conchiglia, no, è una vongola
basta scavare un po' sul bagnoasciuga per trovarne un'altra e un'altra e un'altra.
Guardo il mare, il cielo,
l'uno adagiato sull'altro
così vicini, così simili
con il desiderio di perdersi reciprocamente
ma fermi, per la paura di rovinare tanta perfezione
gnuno nel proprio spazio
felici solo di esser parte
di quel meraviglioso quadro.
*traduzione metto in ordine la casa, e aspetto di comprare il pane (veniva un ambulante con il lapino a vendere il pane ai villeggianti)
Nota: Per Seavessi
non è un sogno,
è il ricordo di un'estate di tanti anni fa' vissuti in una casa piena di tutto e sperduta nel niente.
lunedì 11 luglio 2011
Mutuo soccorso
Il primo dubbio lo ebbi lunedì quando non presentandomi al lavoro arriva il messaggio di mio fratello pupillo "stai male, che hai come ti senti, serve qualcosa?".
Tra martedì e venerdì mio padre mi ha chiamata la media di due volte al giorno.
Mia madre e mia sorella, in momenti diversi, si sono offerte volontarie nella pulizia di casa con annessa stirata e risistemazione degli armadi.
Mia madre organizza domenica campestre nei luoghi che mi hanno vista bambina felice e spensierata.
E' ufficiale
in famiglia si è sparsa la voce che sono depressa.
Etichette:
come siamo messi male,
ordinaria follia
lunedì 4 luglio 2011
Noi
Lui: Ti va' di cominciare una storia con me?
Lei: Direi di No.
Lui: Ah, bene perchè sai nemmeno a me sembrava una buona idea...
Malgrado l'inizio i due cominciarono a camminare insieme mano nella mano, lui parlava di futuro , lei pensava che tanto poteva lasciare quella mano quando voleva...
Lui: Fammi un sorriso che ti scatto una foto, aspetta un'altra, adesso ce ne facciamo una insieme
Lei: Ok, però quando le stampi (a quei tempi non c'erano le digitali) fanne due copie, una per me ed una per te, così se ci lasciamo non abbiamo il problema di chi deve tenersele.
Passarono i mesi e gli anni e due continuavano a camminare insieme stringendosi la mano sempre più forte, lei recitava un'altra se stessa, lui applaudiva i vuoti di scena.
Lui: Ma se ci sposassimo?
Lei: Considerato che a 25 anni non ho mai vissuto da sola, non ho viaggiato quanto avrei voluto, ho un lavoro precario che è più sicuro del tuo, ai miei verrà probabilmente un colpo senza considerare che non c'abbiamo un soldo, Si, mi sembra una buona idea
e così i due convolarono a nozze, non cambiò molto in realtà, continuavano a camminare insieme e continuavano a tenersi per mano.
Lui: Sei serena?
Lei: La serenità è una tinta pastello, va bene per le mezze stagioni, io sono felice.
Lui: E di che colore è la felicità?
Lei: La felicità è un arcobaleno di colori c'è il rosso della passione, il giallo della gioia, l'arancio dell'allegria, il verde dell'ottimismo, il blu della consapevolezza, l'indaco dell'affetto di chi ci vuol bene ma c'è anche il viola di chi ci invidia e una punta di nero, la paura che tutto ciò possa finire da un momento all'altro.
Lei finì di dire questa frase e una tempesta si abbattè su di loro, Lui fu colpito al cuore da un fulmine che si portò via parte delle sue radici, fu il primo incontro con Profondo Dolore.
Lei: Non lasciare la mia mano,
Lui: Non ce la faccio, fa male, ho bisogno di fermarmi un momento
Lei: Ce la fai, perchè io ti tengo stretto.
Superarono la tempesta, il cielo si tinse di colori pastello, però adesso avevano entrambi voglia di arcobaleno, non lo desiderarono per molto tempo che all'orizzonte si intravide il rosso, il giallo, l'arancio, il verde, .....il nero.
Un'altra tempesta, un'altro Profondo Dolore, il primo per Lei, diverso e incomprensibile per Lui.
Lui: Non lasciare la mia mano
Lei: Non la lascio ma non mi reggo in piedi
Lui: Appoggiati a me, andremo piano ma andremo avanti
Il cielo buio si tinse di blu e Profondo Dolore non fece più tanto male, la tempesta era passata e arrivò l'arcobaleno...
Lui: Tuofiglio è bellissimo,
Lei: Oddio, bello non direi, somiglia a tua madre
Continuarono a camminare, ora erano in tre a tenersi per mano, Lui, Lei e Tuofiglio diventato nel frattempo bellissimo, ad insegnar loro come essere genitori.
Lei: senti un po', visto che il primo c'è venuto bene, che ne pensi di avere un'altro bambino?
Lui: Considerato che stiamo comprando casa, che non so se vivrò abbastanza per finire di pagare il mutuo, che potrebberò licenziarmi da un momento all'altro, che tu hai comunque un lavoro precario, Si, mi sembra una buona idea
Sembrava a tutti una buona idea, ma il cielo era buio, un'altra tempesta in arrivo, un'altro Profondo Dolore, simile al precedente, un po' meno devastante perchè ormai entrambi avevano imparato a riconoscerlo e sapevano che avrebbero solo dovuto lasciarlo essere.
E avevano ragione, non trascorse molto tempo che il buio tornò ad essere blu e un'altro arcobaleno riempì il loro cielo.
Lei: Tuafiglia è bellissima,
Lui: Sai che ti somiglia tantissimo?
Lei: Ecco, appunto
Adesso erano in quattro a camminare insieme e a stringersi per mano, andavano un po' più lentamente, ma con molta più allegria
Lui: Ti Amo
Lei: Si è rotta la caldaia, c'è la macchina da cambiare, il mutuo da pagare, ieri ho pure preso una multa...
Lei: Ti Amo?
Lui: C'è caldo
Lui: Ti Amo?
Lei: Ho mal di testa
Lei: Ricordami di chiamare il commercialista
Lui: E tu ricordami di ricordartelo
Lei: Ti Amo
Lui: Ti Amo
Lei: Amò, sono passati 10 anni, ti rendi conto?
Lui: Stressy, tesoro, guarda il cielo, ricomincia a piovere
Lei: Sono solo poche gocce, guarda bene potrebbe sembrare un temporale ma non è detto che lo sia
Lui: Se lo dici tu, io credo che sia di quelle burrasche dove piove poco ma dura per giorni....
Lei: ah, bhè se è per questo potrebbe anche essere un tornado che dura poco e distrugge tutto...
Lui: Ma tu non eri quella ottimista?
Lei: Che facciamo? Stiamo fermi a ipotizzare o andiamo avanti verso il prossimo arcobaleno?
Lui: Arcobaleno senza alcun dubbio. Andiamo!
Lei: Che ti stai dimenticando?
Lui: il commercialista?
Lei: NO
Lui: Buon anniversario amore mio
Lei: Ti Amo, ora camminiamo e non perdiamo tempo.
Lei: Direi di No.
Lui: Ah, bene perchè sai nemmeno a me sembrava una buona idea...
Malgrado l'inizio i due cominciarono a camminare insieme mano nella mano, lui parlava di futuro , lei pensava che tanto poteva lasciare quella mano quando voleva...
Lui: Fammi un sorriso che ti scatto una foto, aspetta un'altra, adesso ce ne facciamo una insieme
Lei: Ok, però quando le stampi (a quei tempi non c'erano le digitali) fanne due copie, una per me ed una per te, così se ci lasciamo non abbiamo il problema di chi deve tenersele.
Passarono i mesi e gli anni e due continuavano a camminare insieme stringendosi la mano sempre più forte, lei recitava un'altra se stessa, lui applaudiva i vuoti di scena.
Lui: Ma se ci sposassimo?
Lei: Considerato che a 25 anni non ho mai vissuto da sola, non ho viaggiato quanto avrei voluto, ho un lavoro precario che è più sicuro del tuo, ai miei verrà probabilmente un colpo senza considerare che non c'abbiamo un soldo, Si, mi sembra una buona idea
e così i due convolarono a nozze, non cambiò molto in realtà, continuavano a camminare insieme e continuavano a tenersi per mano.
Lui: Sei serena?
Lei: La serenità è una tinta pastello, va bene per le mezze stagioni, io sono felice.
Lui: E di che colore è la felicità?
Lei: La felicità è un arcobaleno di colori c'è il rosso della passione, il giallo della gioia, l'arancio dell'allegria, il verde dell'ottimismo, il blu della consapevolezza, l'indaco dell'affetto di chi ci vuol bene ma c'è anche il viola di chi ci invidia e una punta di nero, la paura che tutto ciò possa finire da un momento all'altro.
Lei finì di dire questa frase e una tempesta si abbattè su di loro, Lui fu colpito al cuore da un fulmine che si portò via parte delle sue radici, fu il primo incontro con Profondo Dolore.
Lei: Non lasciare la mia mano,
Lui: Non ce la faccio, fa male, ho bisogno di fermarmi un momento
Lei: Ce la fai, perchè io ti tengo stretto.
Superarono la tempesta, il cielo si tinse di colori pastello, però adesso avevano entrambi voglia di arcobaleno, non lo desiderarono per molto tempo che all'orizzonte si intravide il rosso, il giallo, l'arancio, il verde, .....il nero.
Un'altra tempesta, un'altro Profondo Dolore, il primo per Lei, diverso e incomprensibile per Lui.
Lui: Non lasciare la mia mano
Lei: Non la lascio ma non mi reggo in piedi
Lui: Appoggiati a me, andremo piano ma andremo avanti
Il cielo buio si tinse di blu e Profondo Dolore non fece più tanto male, la tempesta era passata e arrivò l'arcobaleno...
Lui: Tuofiglio è bellissimo,
Lei: Oddio, bello non direi, somiglia a tua madre
Continuarono a camminare, ora erano in tre a tenersi per mano, Lui, Lei e Tuofiglio diventato nel frattempo bellissimo, ad insegnar loro come essere genitori.
Lei: senti un po', visto che il primo c'è venuto bene, che ne pensi di avere un'altro bambino?
Lui: Considerato che stiamo comprando casa, che non so se vivrò abbastanza per finire di pagare il mutuo, che potrebberò licenziarmi da un momento all'altro, che tu hai comunque un lavoro precario, Si, mi sembra una buona idea
Sembrava a tutti una buona idea, ma il cielo era buio, un'altra tempesta in arrivo, un'altro Profondo Dolore, simile al precedente, un po' meno devastante perchè ormai entrambi avevano imparato a riconoscerlo e sapevano che avrebbero solo dovuto lasciarlo essere.
E avevano ragione, non trascorse molto tempo che il buio tornò ad essere blu e un'altro arcobaleno riempì il loro cielo.
Lei: Tuafiglia è bellissima,
Lui: Sai che ti somiglia tantissimo?
Lei: Ecco, appunto
Adesso erano in quattro a camminare insieme e a stringersi per mano, andavano un po' più lentamente, ma con molta più allegria
Lui: Ti Amo
Lei: Si è rotta la caldaia, c'è la macchina da cambiare, il mutuo da pagare, ieri ho pure preso una multa...
Lei: Ti Amo?
Lui: C'è caldo
Lui: Ti Amo?
Lei: Ho mal di testa
Lei: Ricordami di chiamare il commercialista
Lui: E tu ricordami di ricordartelo
Lei: Ti Amo
Lui: Ti Amo
Lei: Amò, sono passati 10 anni, ti rendi conto?
Lui: Stressy, tesoro, guarda il cielo, ricomincia a piovere
Lei: Sono solo poche gocce, guarda bene potrebbe sembrare un temporale ma non è detto che lo sia
Lui: Se lo dici tu, io credo che sia di quelle burrasche dove piove poco ma dura per giorni....
Lei: ah, bhè se è per questo potrebbe anche essere un tornado che dura poco e distrugge tutto...
Lui: Ma tu non eri quella ottimista?
Lei: Che facciamo? Stiamo fermi a ipotizzare o andiamo avanti verso il prossimo arcobaleno?
Lui: Arcobaleno senza alcun dubbio. Andiamo!
Lei: Che ti stai dimenticando?
Lui: il commercialista?
Lei: NO
Lui: Buon anniversario amore mio
Lei: Ti Amo, ora camminiamo e non perdiamo tempo.
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