Qualche anno fa, ma nemmeno così tanti, c'era una bimba che aveva paura del buio,
un giorno quella bimba piuttosto che scappare via, come aveva sempre fatto, rimase a osservarlo e tutta contenta fece una scoperta, Il buio era blu!
Oggi quella bimba ha fatto un viaggio durato tanti giorni, ma nemmeno poi così tanti,
ha fatto nuovi incontri,
ha conosciuto Nostalgia e insieme a lei lo struggimento infinito e l'attorcigliamento di viscere che l'ha fatta piangere e desiderare di tornare a casa.
Le si è opposta, ci ha provato in tutti i modi che conosceva, a volte ha funzionato, altre no. Poi le si è seduta accanto, l'ha osservata e ha capito:
Nostalgia si nutre di ricordi
e aveva fame, ma in fondo non poi così tanta,
si cibava di tutto ciò che trovava nella memoria, senza scartare nulla,
con una percezione del gusto del tutto particolare
così, il dolce diventava amaro e l'amaro...dolce.
Tipo curioso questa Nostalgia,
la bimba così pensò che se l'avesse tenuta impegnata, forse, non avrebbe più pensato al cibo,
così prese Nostalgia per mano
e le impose di chiudere un momento la bocca.
Le mostrò il suo telefonino nuovo, rosso, che ha i tasti e non fa foto ma quando squilla fa girare tutti.
Le insegnò a lavare da sola la biancheria usando lo shampoo come sapone e sorprendendosi come in un giorno fosse già asciutta.
Le ha comprato una scatolina a forma di cuore con dentro una collanina in oro e diamanti pagata solo tre euro, poi l’ha persa e l’ha ricomprata da dei signori tanto gentili pagandola solo cinque euro.
L'ha condotta con sé sui monti a cavallo, sul fiume con il gommone a fare rafting,
le ha dato la paura di un volo sulla teleferica
e il coraggio di averla superata
ci ha giocato a tennis,
l'ha tuffata in piscina anche quando lei brontolava preferendo la dolcezza del mare,
la dolcezza del mare,
era davvero un tipo curioso questa Nostalgia,
le ha fatto provare pure le bolle da orticaria,
non credo che le abbia gradite
ma ha gradito sicuramente le cure di una dolce infermiera che ha spalmato pomate e offerto rifugio per un riposino rubato,
le passeggiate con Silvia e le coccole di Chiara,
l’ha tenuta stretta a sé preparandole tanti bei ricordi
con cui la nostra, ormai amica Nostalgia, potrà nutrirsi nel futuro
e se anche, ogni tanto, le tornava la voglia di saccheggiare la dispensa,
la bimba la riprendeva per mano mostrandole un altrove del tutto nuovo.
Volendo potrei chiudere qui questa storia lasciando tutti contenti con questo finale rassicurante,
ma, sono solo una voce narrante che si limita a raccontare i fatti
e i fatti ci dicono che la bimba nel suo viaggio fece anche un altro incontro:
la chiamano Prepotenza
no, non quella di una scaramuccia qualunque
era quella Prepotenza brutta brutta
quella che ti urla, ti rimprovera, ti riempie di parolacce
quella che ti fa sentire in gabbia, braccata, sbagliata
quella che le viscere non solo te le attorciglia
ma te le tiene in pugno strette strette fino a torglierti il fiato.
Non starò qui a raccontarvi di lei,
perché per quanto questa voce narrante sia maestra nel farsi andar bene ciò che è girato male, davanti a Prepotenza non accetta compromessi,
perché se una cosa le è chiara e che non serve sviscerare la bruttezza per renderla tale e soprattutto che a quelle come lei lo spazio va tolto, non dato.
Mi limiterò a raccontarvi cosa fece la bimba davanti a questa nuova conoscenza:
L'ha ignorata, per quanto ha potuto.
Le si è opposta, per quanto la paura le ha concesso.
No, non si è mai seduta accanto a lei,
non l'ha osservata più di tanto né tantomeno l'ha presa per mano,
la bimba,
ha fatto l’unica cosa che era giusto fare
ha chiesto Aiuto.
Non è stato facile,
ha usato tutti i suoi 9 anni di grandezza,
tutto il metro e 40 cm di fiducia e coscienza di cui disponeva,
42 kg di coraggio allo stato puro
e ha chiesto Aiuto.
Forse era l’unica ad avere i giusti ingredienti
o l’unica a sapere come usarli
poco importa
la formula era esatta,
Aiuto è arrivato e ha trasformato Prepotenza in un esserino piccolo piccolo e totalmente inoffensivo.
Finisce qui questa storia,
mentre la bimba prepara la sua valigia per tornare a casa e si rende conto che ha messo dentro più roba di quanta ne avesse prima,
d’altronde. anche lei è più roba di quanto non fosse prima...
ed è giusto così, il viaggio è soprattutto questo.
La chiudo qui questa storia e la chiudo adesso che sono ancora voce narrante di fatti ascoltati da un telefonino rosso che ha i tasti e non fa foto ma che quando squilla racconta pezzetti di storia che ho solo cucito insieme.
Domani sarò silenzio,
sarò braccia che stringono e lacrime di felicità
Domani sarò mamma
sarò orgoglio
sarò stima e ammirazione
per una bimba
che ancora una volta
guarda il buio e lo scopre Blu.
Informazioni personali
ebaut mi
Mi chiamo stresserentola, ma questo è già chiaro dal titolo del mio blog, la mia storia comincia dove le altre si concludono e cioè dopo il ....e vissero per sempre felici e contenti...
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
abitiamo a Palermo e Lady Mora è la nostra casa, un cantiere perennemente aperto ......
Bhè che altro dirvi, se avete voglia di sapere altro seguitemi....
e se invece volete scrivermi.... stresserentola@libero.it
che dite ... ci vediamo alla prossima?
sono sposata, felicemente e da tempo immemorabile con Amò e abbiamo due bambini tuofiglio e tuafiglia a cui ci imputiamo maternità e paternità secondo le peculiarità che vengono fuori di volta in volta.....
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